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Come è iniziato il tuo 2014? «Bene, sono sereno anche se sono un pochino indietro di preparazione. Sono arrivato in Argentina con 3 kg in più del mio peso forma, ma con le sudate di questi giorni sono praticamente tornato a regime. Non ho disputato le volate perchè sapevo di non essere al livello dei velocisti come Cavendish e gli altri specialisti che ci sono qui, in più i miei obiettivi sono più in là».
Quali sono? «Le Classiche e il Tour de France. Ogni anno miglioro un po', spero avvenga lo stesso anche in questa stagione. Ho provato il nuovo percorso della Sanremo e di sicuro andrò a ritestarlo, con tre salite di fila non è semplice recuperare... Alla Roubaix voglio tornare ancora una volta per capire se è una corsa adatta a me o meno. Vedremo».
In pochi anni la tua vita è cambiata parecchio. «Sì, la fama è impegnativa (sorride, ndr). Impone tanti impegni lasciando poco tempo alla vita "vera", ma ha anche molti aspetti positivi. Per esempio in questa corsa ho visto alla partenza e all'arrivo di alcune tappe un bambino vestito con la mia divisa, è piacevole sapere di essere nel mio piccolo un modello per un giovane ciclista. Tra l'altro il ciclismo per me resta comunque un divertimento, non un lavoro pesante. Fosse altrimenti sarebbe davvero dura».
Si parla tanto di un tuo possibile passagio al team di Alonso. «A me non dispiace che se ne parli, anzi, ma si saprà qualcosa di certo al riguardo solo quando la squadra verrà presentata ufficialmente. Intanto devo pedalare, e voglio farlo il meglio possibile, con la maglia della Cannondale».
da San Luis, Giulia De Maio
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