VERSO IL LAIGUEGLIA. I RACCONTI DI BENIAMINO SCHIAVON: MERCKX E MOTTA, CHE RIVALITA'! - 7 / GALLERY

STORIA | 22/02/2025 | 08:14
di Massimo Lagomarsino

Beniamino Schiavon, laiguegliese, è stato direttore per molti anni della locale Azienda autonoma di cura e Soggiorno sotto la cui spinta nacque nel 1964 il Trofeo Laigueglia. Sono tanti i racconti delle prime edizioni raccolti dai figli Massimo e Roberto prima della scomparsa di Beniamino, avvenuta nel 2023. Ve li proponiamo in una sorta di corsa a tappe verso l'appuntamento con la classifca di apertura del ciclismo italiano.


1971 - MERCKX E MOTTA, CHE RIVALITA'!


Il vulcanico Pino Villa non si fermava mai. Una sera dopo cena si presenta a casa di Beniamino Schiavon, vuol parlare. Arrivò subito al dunque: "Voglio riportare Eddy Merckx al via del Laigueglia, domani andiamo alla Sei giorni di Milano per convincerlo". Schiavon chiese: "Sei sicuro?" La risposta: "Certo".

A Milano la trattativa si fece subito serrata prima con i dirigenti della Molteni poi con il "Cannibale". Anche se voleva tirare un pochino il fiato, il campione belga promise che, finito l'impegno in pista, si sarebbe presentato in Riviera. L'antivigilia della gara Villa era nervoso perché vide Eddy stanco e per paura di perdere il principale protagonista si precipitò in albergo con un paio di casse di champagne e con qualche altro buon argomento.

Gianni Motta, compagno di squadra del belga e leader della parte italiana del team, non la prese bene. Si accorse di quanto stava avvenendo e disertò le operazioni di punzonatura della vigilia e minacciò di non partire lasciando immaginare che Eddy, a differenza sua, avesse preso dei soldi di sottobanco per partecipare al Trofeo.

Gli equilibri in Molteni non erano semplici e la superiorità di Eddy era palese. La corsa fu vinta da Italo Zilioli, ma dopo l'arrivo in casa Molteni volarono gli stracci: Merckx accusò Motta di scarsa collaborazione durante la fuga e di non aver inseguito Zilioli con convinzione, tutto ciò probabilmente era figlio di quanto avvenuto nei giorni precedenti.

Gli organizzatori si recarono in hotel a salutare e ringraziare il campione belga che salutò con questa frase: "Tornerò... tornerò per vincere" a distanza di due anni mantenne la promessa.

7 - continua

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