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E’ il 20 febbraio 1975, sulla Riviera Ligure di Ponente si corre l’edizione numero 12 del Trofeo Laigueglia, classica spettacolare e seguita da un grande pubblico. Al termine dei 173 chilometri trionfa per distacco Gianbattista Baronchelli. Ha la maglia bianconera della Scic. Il secondo classificato Christian Debuysschere della Molteni varca l’arrivo dopo 58” e al 3° posto, a 1'37”, c’è un fuoriclasse dello spessore di Roger De Vlaeminck, popolare “gitano di Eeklo”con maglia Brooklin.
Sono passati esattamente 50 anni dalla splendida vittoria di Baronchelli nella classica d’apertura della stagione. Un successo che mai potrà scordare: fu il primo per lui tra i professionisti. Nel febbraio 1975 Gibi Baronchelli era l’astro nascente del ciclismo italiano e mondiale.
Nel ’73, l’ultima sua annata tra i dilettanti, trionfò a Giro d’Italia e Tour de L’Avenir, ovvero il Tour de France baby. Baronchelli ancora adesso è l’unico ad aver centrato la doppietta Giro – Tour dilettanti nel medesimo anno. Tista è nato a Ceresara, nel mantovano, il 6 settembre 1953, ma da sempre vive ad Arzago d’Adda, nella pianura bergamasca. Nel 1974 Gibi debuttò tra i professionisti per la Scic, voluto in particolare da Ernesto Conago. Baronchelli i gesti atletici migliori al Giro d’Italia ‘74 li regalò al pubblico nella tappa Pietra Ligure-Sanremo, in cui attaccò con Merckx sotto la pioggia mandando in crisi la maglia rosa Josè Manuel Fuente, e poi alle Tre Cime di Lavaredo.
Proprio alle “Tre Cime”, Baronchelli sfiorò la conquista della maglia rosa per soli 12”. Il Giro d’Italia ’74 lo vinse Merckx con gli ormai famosissimi 12” sul 2°, Tista Baronchelli. Purtroppo il 7 luglio 1974 Tista cadde durante la gara in circuito organizzata da Nino Recalcati a Leffe, in Val Seriana. Si ruppe l’omero e i 3 mesi d’ingessatura al braccio destro gli fecero concludere anzitempo la stagione. “E’ il motivo per il quale mi sono preparato benissimo per la stagione 1975. Ho anticipato l’inizio della preparazione”, racconta Tista.
Al Trofeo Laigueglia 1975 parteciparono 107 corridori, tutti eccellenti. Nell’elenco dei “soliti noti” mancava Eddy Merckx, vincitore delle 2 precedenti edizioni. Il Cannibale doveva essere capitano della Molteni nella corsa ligure. La fascia passò idealmente al suo connazionale Debuysschere, che la onorò. “Fu una corsa molto tirata fin dall’inizio”, sottolinea Baronchelli, che al Laigueglia 1975 era seguito in ammiraglia dal ds Carletto Chiappano e da Ernesto Colnago, fornitore di bici e consulente tecnico per il ciclismo della famiglia Fornari proprietaria della Scic. “Per tutti noi – sottolinea Baronchelli – il Laigueglia era la vera gara d’esordio, e non esistevano pianificazioni per il futuro”.
In quell’epoca effettivamente quando un corridore attaccava il numero alla schiena doveva pensare soprattutto a vincere, senza risparmiarsi per gare in programma nel prosieguo della stagione. “Dopo il Testico e altre salite io e Debuysschere eravamo in fuga. Io lo staccai una prima volta a 20 chilometri dall’arrivo. Lui andava forte e senza l’obbligo di aiutare Merckx poteva correre come voleva. Debuysschere m’inseguì con decisione, mi arrivò a 10 metri. Non mi feci riprendere”.
Chiappano disse al Tista che dietro, tra gli inseguitori, c’erano De Vlaeminck e gli altri che facevano l’andatura con vigore. “A quel punto – continua Baronchelli – accelerai con decisione. Innanzitutto per staccare definitivamente Debuysschere, che in una volata a 2 poteva essere pericoloso, e anche per evitare di farmi riacciuffare da De Vlaeminck e altri”.
GB Baronchelli arrivò a braccia alzate in viale Badarò a Laigueglia. “Non scorderò mai quella vittoria: è stata la prima da professionista anche perché l’anno prima la mia stagione finì presto. Una gioia immensa quel Laigueglia”. Debuysschere salvò la meritata seconda posizione, poi nello sprint per la terza piazza il formidabile De Vlaeminck prevalse su Franco Bitossi, alfiere Scic come Tista, e giunse 5° Aldo Parecchini, 6° l’elvetico Roland Salm, 7° Antoon Houbrechts meglio noto come “Tony” Houbrechts, 8° Italo Zilioli e poi gli altri. Baronchelli s’impose a 39, 400 di media oraria.
Gibi parla di un amico: “Voglio ricordare Bruno Zanoni che in quel Laigueglia era mio compagno di squadra. Zanoni mi aiutò molto fino alla fase decisiva. Eravamo entrambi alla seconda stagione nella Scic. Bruno è sempre stato un caro amico e tra l’altro proprio in quel periodo a Laigueglia conobbe la ragazza che in seguito diventò sua moglie. Zanoni è salito in cielo troppo presto”. La vittoria nel Laigueglia galvanizzò Baronchelli che andò al Giro di Sardegna a vincere la tappa con arrivo sul Monte Spada: “Secondo arrivò Merckx. In ogni gara dell’epoca i più forti si affrontavano sempre o quasi”.