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Con la partenza della Vuelta a Andalucia 2025, l’edizione del Centenario, gli organizzatori potranno finalmente lasciarsi alle spalle la nefasta edizione dello scorso anno, di fatto mai disputatasi. A causa della mancanza, per le proteste degli agricoltori della zona, di un numero sufficiente di forze dell’ordine atte a garantire la sicurezza dell’evento, la gara si ridusse a una brevissima, e quasi ridicola, cronometro di 5 km.
Sicuramente una figura non degna della storia di questa corsa, nata nel 1925, esattamente 100 anni fa, e poi ripartita nel 1955, da sempre punto di riferimento importante nel calendario di inizio stagione. Sono due gli italiani ad aver vinto questa corsa, Stefano Bordonali (1989) e Stefano Della Santa (1994 e 1995), mentre l’ultimo podio risale al 2009 col compianto Davide Rebellin. Alejandro Valverde è il recordman di vittorie con 5 successi, mentre il campione in carica, alla luce di quanto successo l’anno passato, rimane Tadej Pogačar, vincitore nel 2023. La corsa sarà in diretta sui canali di Discovery+.
PERCORSO
La corsa scatta con una frazione molto insidiosa e tutta da interpretare, la Torrox - Cueva de Nerja di 162 km, senza un metro di pianura e 5 GPM, anche se le salite e gli strappi sono anche di più. È lecito attendersi una buona selezione in gruppo, con l’Alto de Frigiliana (3,3 km al 7,1%) da superare a 17 km dall’arrivo e un ultimo chilometro che tende sempre all’insù. Breve ed esplosiva anche la seconda frazione, la Alcaudete - Torredelcampo di 133 km. Nella parte centrale della frazione c’è una doppia scalata di Puerto Viejo (8,8 km al 5,8%), ma a risultare decisiva sarà la rampa finale verso Torredelcampo, 1200 metri all’8,2% ideali per chi vanta un notevole cambio di ritmo.
Sulla carta sono più semplici le ultime tre tappe. La terza porta da Arjona a Pozoblanco per 162 km e, tolto l’Alto de Españares in avvio, non presenta grandi difficoltà altimetrico. Attenzione però al “Kilometro de Oro” a 18 km dall’arrivo, che nell’arco di mille metri vedrà tre sprint intermedi con succulenti secondi di abbuono in palio. Lo sviluppo della quarta frazione, la Córdoba - Alhaurín de la Torre di 194 km, dovrebbe essere molto simile, visto che non sono previste difficoltà insuperabili, ma a 71 km da traguardo ci sarà un altro “Kilometro de Oro” a ravvivare la situazione. Uomini veloci o fuggitivi potrebbero trovare il via libera.
Anche la tappa conclusiva, la Benahavís - La Línea de la Concepción di 168 km, che termina al confine con Gibilterra, non si discosta molto come disegno dalle due tappe precedenti. I primi 95 km, però, sono abbastanza duri, in particolare con il lungo ma pedalabile Puerto del Mandroño subito dopo il via e poi il Puerto del Espino (8,5 km al 5,2%), ultima asperità di giornata, a 73 km dall’arrivo. Vista la distanza delle salite dal traguardo, però, non è da escludere che a giocarsi l’ultima tappa sia i velocisti.
(Altimetrie in copertina)
FAVORITI
Non essendoci tappa durissime il pronostico è molto aperto. Il nome più altisonante al via è sicuramente quello di Tom Pidcock (Q36.5), che dopo il successo all’AlUla Tour proverà a fare 2/2 con la maglia della nuova squadra. Dovrà però vedersela con l’UAE Team Emirates-XRG a più punte, come spesso accade, e che avrà in Tim Wellens, Pavel Sivakov e Marc Soler i suoi uomini di punta.
Ci sarà poi Enric Mas (Movistar), che non vince da due anni e mezzo, e con lui Ruben Guerreiro, ma attenzione anche a Maxim Van Gils, vincitore della mini-crono del 2024, insieme al nostro Giovanni Aleotti (Red Bull-Bora-hansgrohe), a Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), al biker sudafricano Alan Hatherly (Jayco AlUla), già a suo agio su strada come dimostrato in Arabia Saudita, e poi a Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), vincitore della Clasica Jaén. Da non sottovalutare, inoltre, Steff Cras (TotalEnergies), Ivan Sosa (Equipo Kern Pharma), Clément Berthet, Johannes Staune-Mittet (Decathlon AG2R La Mondiale), Damien Howson e Gianluca Brambilla (Q36.5), Brandon Rivera (Ineos Grenadiers), José Manuel Diaz (Burgos Burpellet BH) e Andreas Leknessund (Uno-X Mobility).
Non dovrebbero essere molti gli uomini veloci al via, se non Alexander Kristoff (Uno-X Mobility), Davide Persico (Wagner Bazin WB), Axel Laurance (Ineos Grenadiers) e David Dekker (Euskaltel Euskadi).
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