Il paradosso? Che tutto è accaduto mentre in casa UCI si stava concludendo la conferenza stampa virtuale per illustrare attività e provvedimenti di SafeR, argomento "la sicurezza".
Mancavano 17 chilometri alla conclusione della seconda tappa dell'Etoile de Besseges con il gruppo lanciato all'inseguimento dei battistrada (qui trovate l'articolo con la cronaca) con un distacco di 51 secondi. Improvvisamente il plotone si trova davanti un gendarme che fa rallentare i ciclisti perché in senso contrario alla loro marcia - su una tipica strada di campagna del sud della Francia - sta scendendo un'automobile.
Il gendarme fa fare retromarcia al conducente fino al primo spiazzo libero e poi fa passare i corridori i quali però, tra la sorpresa e il rallentamento, non riescono tutti a restare in piedi, alcuni finiscono a terra proprio davanti all'auto in questione.
Purtroppo non è un caso isolato perché già nella frazione di ieri abbiamo visto auto fermate in mezzo alla strada, anche in punti pericolosi. Organizzare, lo sappiamo, è sempre più diffcile: ma farlo in questo modo è semplicemente inaccettabile.
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