Mentre i suoi colleghi e colleghe in azzurro si preparano ad affrontare la team relay che oggi apre il gran weekend dei Mondiali di ciclocross, Carlotta Borello è in viaggio verso Liévin dove domani pomeriggio affronterà il suo primo Mondiale Elite, alla prima stagione nella massima categoria d'età femminile, dopo aver partecipato in passato alle rassegne iridate Juniores e Under 23. E lo farà forte di una stagione crossistica da 13 vittorie, tra cui il campionato italiano a Faè di Oderzo: «Questo tricolore, ottenuto al termine di un bel duello con Rebecca Gariboldi autrice di una gran gara, è stato abbastanza inatteso - spiega la piemontese classe 2002 - però mi aspettavo una bella stagione e sono contentissima di aver confermato le impressioni e intenzioni iniziali, conquistando parecchi successi e guadagnandomi questa convocazione dopo aver preso parte a ben cinque tappe di Coppa del Mondo.»
Per aspettarti una bella stagione, vuol dire che avevi grande fiducia sia nelle tue qualità che nella squadra che hai scelto per il tuo "salto tra le grandi"
«Non tutte le strutture italiane possono permettersi il calendario internazionale che mi ha garantito la Cingolani Specialized (stessa squadra dell'U23 Samuele Scappini e dello Juniores Filippo Grigolini) inoltre sotto la guida di coach Matteo Belli, che lavora da anni col team marchigiano, ho potenziato i miei allenamenti aumentando i lunghi. C'è da aggiungere che quest'inverno sono riuscita a fare tesoro del fondo che avevo accumulato in una cospicua attività su strada in estate.»
Attività su strada che hai svolto con la BTC Ljubljana Zhiraf: correrai ancora con loro?
«No, ho deciso di rimanere in Cingolani. In Italia, noi crossisti e crossiste tendenzialmente ci dobbiamo tesserare con due società diverse per poter portare avanti il ciclocross: per accontentare, giustamente, sia la squadra "estiva" che quella "invernale" non svolgi una preparazione omogenea e ottimizzata per l'intero anno, come invece si riesce a fare in Belgio e Olanda. Per questo provo a dare continuità stando con un'unica squadra: ci sarà da capire bene che programma stilare tra strada e gravel, può darsi pure che inseriremo qualche gara di mountain bike…»
… e avrete tempo per pensarci: alla vigilia della prova femminile dei Mondiali di ciclocross, quale sarebbe un bel risultato per te domani?
«Considerando il livello altissimo del cross attuale e la difficoltà di dover gestire il ritmo impresso dalle big internazionali, sarebbe realisticamente buona cosa arrivare a ridosso delle prime 15. Comunque sarà una gara ricca di incognite, anche perché è un percorso non molto conosciuto dagli atleti dell'attuale generazione.»
Non ci resta che augurare alle azzurre Carlotta Borello, Sara Casasola ed Eva Lechner di poter trarre più vantaggio possibile da queste "incognite" e regalare a se stesse e all'Italia una soddisfazione… mondiale!
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