Prendendo a prestito il titolo da una celebre pellicola degli anni Sessanta ("Those Magnificent Men in Their Flying Machines", nel cui cast figura anche Alberto Sordi), il museo AcdB presenta una mostra - "Quei temerari sulle macchine a due ruote: L'Età del Biciclo" - dedicata agli inizi della storia europea della bicicletta. Gli anni Settanta e Ottanta del XIX secolo coincidono infatti con quella che possiamo chiamare la breve stagione del biciclo.
Dopo l'introduzione dei primi modelli a pedali - come la michaudine portata ad Alessandria da Carlo Michel - la ricerca di una velocità crescente porta in breve alla creazione di ruote motrici anteriori con dimensioni sempre più grandi, arrivando alla realizzazione di bicicli alti come un uomo.
La massima grandezza viene raggiunta dalle cosiddette Grand-Bi, come quelle progettate e costruite nella bottega del meccanico parigino Victor Renard, oppure dalle High wheeler prodotte nei paesi anglosassoni a partire dal 1868 circa: nel 1870 il britannico James Starley brevetta il primo biciclo, denominato "Ariel", che viene realizzato in società con William Hillman. Per imprimere al mezzo la maggiore velocità possibile vengono via via aumentate le dimensioni della ruota anteriore - tra i 90 e i 150 cm di diametro - in modo da coprire a ogni giro di pedali una distanza maggiore. La ruota posteriore conserva solo la funzione di equilibrare l'insieme.
La denominazione inglese, penny-farthing, richiama la dimensione delle vecchie monete: il penny, di diametro maggiore, accostato al farthing, più piccolo. È sui bicicli che si svolgono le prime competizioni, che vedono affermarsi, in particolare negli anni Ottanta, i primi vincitori di campionati nazionali.
È il caso del milanese Giuseppe Loretz (1860-1944), vincitore dei campionati italiani di velocità tenutisi a Torino nel 1884. Loretz è il primo campione italiano nella storia del ciclismo, ma anche il primo vincitore di un campionato nazionale nella storia dello sport italiano. Egli vince ancora il titolo nazionale nel 1885, per la categoria "resistenza", e nel 1886 nella categoria "triciclo". Nel corso della carriera partecipa a 53 gare, vincendone 31 e arrivando 11 volte secondo.
Questa mostra, dedicata al biciclo e ai suoi temerari protagonisti, è stata resa possibile dalla generosità e disponibilità di alcune persone che si ringraziano: Marco e Lorenzo Albera, appassionati collezionisti torinesi e discendenti di Giuseppe Loretz, nonché la famiglia di Giovanni Gerbi (Giovanni Barbero, Michela Barbero e Davide Maddaleno), che ha concesso in prestito il biciclo già posseduto dal campione astigiano.
All'inizio del percorso museale è invece esposto un modello Grand-Bi, di fabbricazione americana, dono di Anna e Nicoletta Vogogna. Quel biciclo è stato costantemente utilizzato dalla famiglia Vogogna per tutta la prima metà del Novecento.
Inaugurazione - venerdì 31 gennaio 2025 - ore 18
Sala conferenze di Palazzo Monferrato
via San Lorenzo, 21 - Alessandria.
Ingresso libero
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