Si chiama “Ma petite entreprise” (letteralmente “La mia piccola impresa”) ed è un progetto innovativo ma, per ammissione del gruppo di ideatori, anche un po’ folle. «Pazzesco il nome della mia azienda sulla maglia della squadra», si legge nella homepage del sito internet ufficiale. Quali sono gli obiettivi di “Ma petite entreprise”? Lo scopriamo sempre navigando nel sito: creare una equipe professionistica maschile e una femminile sostenuta da piccole imprese, attività commerciali locali e appassionati che possa arrivare a partecipare al Tour de France nel 2030. Dalla brouchere di presentazione poi si evince come siano stati predisposti quattro livelli di possibile investimento: la “quota base” è di 750 Euro mentre quella “Pro” di 15.000 Euro
A lanciare la sfida è stato Emeric Ducruet, proprietario di due piccole attività commerciali in Savoia (tra cui una panetteria, ndr) oltre che sponsor e vicepresidente del Motte-Servolex Cyclisme, che ha poi coinvolto anche Michaël Amand, direttore di una agenzia di comunicazione, Simon Savre, trentenne che ha praticato ciclismo nelle categorie giovanili, e l’ex stagista del team Credit Agricole Cédric Noël.
«Avevo in mente questa idea da anni. È anche un modo simbolico per coinvolgere tutti coloro che desiderano partecipare a un progetto su larga scala senza investire necessariamente una fortuna» ha dichiarato Ducruet ai nostri colleghi de L’Equipe. Il manager ha anche spiegato che l’obiettivo è quello di creare una squadra Continental maschile e una femminile per la stagione 2026, evidenziando che attualmente sono circa 300 le imprese che si sono impegnate ad investire nel progetto. Poi ha aggiunto: «Ci vorranno almeno 3 milioni di euro e, considerando un investimento medio di 1.500, la base di partenza prevede 3.000 aziende partner per consentire l'assunzione di dodici atleti per l’equipe maschile e dodici per quella femminile. In caso di risultato inferiore, l'anno prossimo verrà lanciata solo una squadra femminile».
La strada che porta alla Grande Boucle del 2030 è ancora lunga ma le tappe sono già definite: quest’anno sarà dedicato alla ricerca degli atleti e dei membri dello staff da inserire nella squadra. E sembra proprio che Emeric, Michaël e Simon siano già riusciti a mettere a segno un grande “colpo di mercato” aprendo le porte a Vincent Lavenu, fondatore, e per oltre trent’anni manager della Decathlon AG2r La Mondiale.
Concluso il proprio rapporto con lo storico team transalpino, il neo sessantanovenne manager di Chambéry è quindi pronto a rimettersi in gioco e a l’Equipe ha dichiarato: «Conosco Emeric e Michaël, mi hanno coinvolto in questa iniziativa che mi piace e di cui condivido i valori. Inizierò come semplice volontario portando la mia esperienza. Li incoraggerò e se potrò aiutarli creando contatti e “facendo rete” lo farò»
Ed ancora: «L'idea non è quella di avere un grande partner titolare, ma migliaia di partner che contribuiscano al budget e creino sinergia tra loro. Si fa già nel rugby, dove alcuni grandi club hanno un migliaio di partner. Si tratta di un'idea davvero piuttosto attraente che merita di essere approfondita nel tempo, per dimostrare che tutto questo è possibile. Tra aprile e maggio faremo il punto della situazione e decideremo che tipo di squadra far nascere».
Ovviamente è ancora presto per poter giudicare, quello che è certo Ma petite entreprise è un progetto che merita di essere seguito. Tuttobiciweb lo farà e ve ne darà conto.
Foto dai social di Ma petite entreprise
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