LUTTO | 27/12/2024 | 13:50 di Paolo Broggi Gian Paolo Ormezzano non c'è più. Ha posato la penna ed volato via. Aveva 89 anni e per una vita intera ha raccontato il mondo dello sport e il mondo attraverso lo sport, conservando sempre un posto speciale nel suo cuore per il ciclismo. Proprio ieri mattina abbiamo pubblicato l'articolo che ha scritto per tuttoBICI di dicembre e pochi giorni fa ci ha mandato il pezzo per il numero di gennaio accompagnandolo con uno dei suoi messaggi geniali: «Casa allagata per scoppio caldaia, tre giorni al freddo, verso i 90, 14 stent, un pacemaker, 3 grossi covid in ospedale, di cui uno con brutta operazione ad aorta, gobba ladrona, Toro balordo, Evenepoel troppo jellato, patente scaduta e ora tentativo di rinnovo, insomma io straricco di belle cose. E vuoi che non ce la faccia a mandare il pezzo? A presto e w noi- gpo».
Impossibile raccontare una vita che non si trova tutta nemmeno nei suoi tanti libri, perché Gpo era semplicemente "di più". Impossibile rinchiuderlo in una classificazione, in una definizione, in una certezza: Gian Paolo sfuggiva, debordava, curiosava, scopriva, perennemente in contatto con giornali, colleghi sportivi e storie di tutto il mondo.
Aveva iniziato a scrivere da sempre, già alle elementari produceva pensierini per i compagni in cambio di mentine e dolcetti. Ha continuato a farlo durante gli anni del liceo e dell'attività sportiva, era un provetto nuotatore, fino ad arrivare alle prime marchette per i quotidiani, i primi passaggi in redazione, i primi servizi da inviato. Uno di questi, l'agonia e la morte di Fausto Coppi in quegli incredibili giorni di 65 anni fa, gli è rimasto per sempre nel cuore.
E poi la carriera da inviato, la direzione di Tuttosport con l'invenzione di un modo nuovo di fare giornalismo, il ritorno a La Stampa, decine di Olimpiadi, mondiali di calcio, mondiali di ciclismo, Giri d'Italia e Tour de France raccontati con un occhio particolare, indagatore, unico.
Collaborava con giornali del mondo intero: chi lo ha visto al lavoro in una qualsiasi sala stampa, scrivendo in italiano e parlando contemporaneamente al telefono in una lingua straniera a vostra scelta e magari fare cenni ad un collega che gli si rivolgeva in un terzo idioma ancora, può testimoniare la sua incredibile capacità. È stato un giornalista geniale, Gpo, uno di quelli capaci di vedere oltre la semplice notizia, di intuire quel che sarebbe accaduto, di capire quale direzione avrebbe preso il mondo dello sport. Torinista fino al midollo, ha avuto tra i migliori amici di una vita Giampiero Boniperti, l'uomo che per 50 anni ha incarnato quel mondo Juve che Gp sportivamente detestava. Era amico d'infanzia di quel Livio Berruti che a Roma nel 1960 conquistò l'oro olimpico nei 200 metri e lo ha raccontato come nessuno mai. E con la gente del ciclismo, campioni famosi o umili gregari, ha condiviso storie, avventure e qualche volta anche il letto al termine di una tappa, come accadde al Tour.
Impossibile, lo ripetiamo, racchiudere in poche righe la vita di un gigante del giornalismo, espressione che di esagerato non ha davvero nulla. E ci piace allora chiudere con un piccolo episodio che ci riguarda: era l'aprile del 1995, tuttoBICI avrebbe visto la luce il mese successivo, Pier Augusto telefonò a Gian Paolo proponendogli una rubrica sul nostro mensile. Lui era il grande GPO - per me un mito, ero cresciuto scoprendo lo sport attraverso i suoi articoli ogni settimana su Il Giornalino - noi poco più che ragazzi pronti a lanciarci in una nuova avventura, ma ci ha detto subito di sì. Con entusiasmo e partecipazione. E da allora non ha mai mancato nemmeno un numero: per 356 mesi ci ha mandato il suo articolo, superando gli ostacoli di malattie, covid, computer in tilt, email impazzite e telefoni capricciosi. Anzi no, per la precisione gli articoli sono 357: il prossimo, l'ultimo, lo leggerete sul numero di gennaio. E sarà il nostro saluto al maestro. E ci perdonerà se lo chiamiamo così, maestro. Non gli piaceva, lo faceva sentire vecchio. Ma questo è stato per noi.
Nel 1983 quando Gino Palumbo decise di lasciare la direzione della Gazzetta dello Sport, sembrava doveva essere lui il suo successore alla direzione, ma invece rifiutò, e direttore divenne il vice Candido Cannavò.....
Il ciclismo da oggi sarà un po' più solo
27 dicembre 2024 15:08Bullet
Letti quasi tutti i suoi editoriali pubblicati su tuttobiciweb ed erano sempre un piacere da leggere perché ad oggi penso nessuno avesse questa proprietà di scrittura, l'ultimo pubblicato per certi versi era diverso dagli altri con quasi un messaggio che avesse voluto mandare...buon viaggio e condoglianze alla famiglia.
Sono sicuro
27 dicembre 2024 15:32canepari
che hai scritto il tuo ultimo pezzo al canto del Miserere, mentre guardavi quanto sole ci fosse in questo tuo strano inverno. Siamo tutti tuoi figli, caro eterno GPO. Eravamo convinti che tu fossi eterno, immortale, surviving se dobbiamo inglesizzare tutto… Lo sport a 480°, addirittura una nuova geometria proposta per te che venivi dal nuoto (“e guarda come ero magro……”) e andavi verso la letteratura sportiva senza nessuna regola e nessun confine. Ma anche la scrittura “non sportiva” ti apparteneva. Potevi comporre in pochi minuti perfino un pezzo di 40 righe sull’allevamento degli struzzi nel Queensland. Una volta ti ho visto digitare meraviglie sulla tastiera mentre sonnecchiavi nel ricco dopo-convivio in casa di amici. Eri un caso clinico. E chissà quanti “coccodrilli” hai confezionato per le tante glorie dello sport che hai conosciuto e amato. Se può consolarti , visto che ci hai colto un po’ di sorpresa, questo non è un coccodrillo , ma visti i tuoi trascorsi natatori potrebbe essere un “caimano” perché sono convinto che adesso, alla faccia della tua ingombrante carena mortale, ti muovi sinuoso e leggero nel mare degli spiriti nobili.
GPO
27 dicembre 2024 15:39Oricris
Avevo 10 anni e leggevo GPO e fu così che mi innamorai del ciclismo.
Grazie davvero GPO!
Un grande
27 dicembre 2024 15:48lupin3
mi aveva colpito pochi giorni fa quel passaggio del suo pezzo in cui si chiedeva se i suoi scritti interessassero ancora a qualcuno. Non lo so, ma in ogni caso grazie per tutti quelli che ci hai donato. RIP
GPO
27 dicembre 2024 16:08Maurone
Madonna, quanto mi dispiace.......... Buon viaggio GPO
GPO
27 dicembre 2024 16:32Alverman
Addio all'ultimo cantore e poeta dello sport .
Ormezzano
27 dicembre 2024 17:21Buzz66
Il suo libro “la storia del ciclismo” mi fu regalato da uno zio nel 1977 perché si era accorto che quello sport mi piaceva.
Divorato in pochi giorni (non avevo ancora 11 anni..) e riletto almeno altre due volte nella mia vita.
Una pietra miliare del nostro giornalismo, sportivo e non…grazie di tutto Gian Paolo e condoglianze ai familiari.
Oggi è un giorno triste per il nostro amato ciclismo…
GPO
27 dicembre 2024 17:26TourBike
Il ciclismo perde uno dei suoi poeti più grandi-
GPO
27 dicembre 2024 18:14italia
Riposa nella pace; ci mancherai a noi e al ciclismo.
Un grande giornalista
27 dicembre 2024 18:37ghorio
Ho sempre ammirato Gian Paolo Ormezzano per il suo modo di scrivere. Mi ha fatto appassionare del ciclismo con le sue rubriche che si aprivano con la poesia dedicata alla figlia Olivia, quando il Giro d'Italia occupabva paginme e pagine anche nei quotidiani non sportive. Ho ancora tra i miei liberi una biografia di Giampiero Boniperti dal titolo «La mia Juventus» con editore proprio Ormezzano. Gli sia lieve la terra.
Ciao Gian Paolo…
27 dicembre 2024 20:03Mark1983
Riposa in pace, Vecchio Cuore Granata!
Ormezzzano
27 dicembre 2024 20:39Panassa
Un gigante del giornalismo italiano. Ormai non ce ne sono più. Perde molto il ciclismo oggi con la sua scomparsa e anche il nostro TORO
Ciao Giampaolo
27 dicembre 2024 21:35Paolocare66
Ciao Giampaolo riposa in pace e grazie per tutto quello tu hai fatto in questi anni è stato un grandissimo ciao
Un grande
27 dicembre 2024 21:46Lorenzo G. 48
Un grande giornalista uno che amava il ciclismo e gli sport in generale. Una grande perdita. Grazie per tutto il tuo lavoro e RIP
Ormezzano
27 dicembre 2024 23:22Fuga da lontano
Un vero fuoriclasse del giornalismo.
RIP
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