COPPA DEL MONDO, QUANTO COSTA IL RINVIO DELLA TAPPA DI CABRAS?
CICLOCROSS | 09/12/2024 | 08:25 di Francesca Monzone Il mondo del ciclocross sta dimostrando affetto alla Sardegna e a Filippo Pozzato dopo la cancellazione della tappa di ciclocross di Cabras. Quella che doveva essere una festa dello sport, si è trasformata in una giornata grigia, con quel vento forte che soffiava ad una velocità di oltre 100 km/h dal mare ha obbligato gli organizzatori e l’UCI ad annullare la prova italiana di Coppa del Mondo. Proprio dal Belgio, tengono a ricordare che questi sono eventi che si possono verificare in inverno e che quello di Cabras non è il primo caso. Era il 20 novembre del 2016 quando venne sospesa la Coppa del Mondo di Koksijde e tutti quelli che aspettavano Van Aert e Van der Poel, erano tornati a casa con il dubbio su chi tra i due avrebbe vinto quel giorno. L’anno prima a trionfare era stato Sven Nys grazie anche all’assenza dell’olandese e quindi il pubblico aspettava con ansia lo scontro tra Wout van Aert e Mathieu van der Poel. Tutto venne cancellato a Koksijde per colpa di quel vento che da Sud soffiava a 110 km/h già alle 10 del mattino. Anche il 9 febbraio del 2020 a Merksplas a causa del forte vento venne annullata una tappa importante del ciclocross e nessuno sapeva che, in quello che sarebbe stato l’anno segnato dal Covid, la corsa di Merksplas sarebbe stata una delle ultime occasioni per vedere la sfida tra i grandi di questa disciplina. C’è la questione delle corse annullate ma non si possono dimenticare i costi che mettono in ginocchio anche le organizzazioni più grandi. A Merksplas nel 2020 i danni furono di quasi 400 mila euro e a Koksijde la cifra era di cento mila euro più alta. Ma in Sardegna, a causa anche del viaggio, che obbliga uno spostamento in aereo, le cifre si aggirano tra i 700 e 800 mila euro. Un danno enorme, considerando anche che la maggior parte dei fondi arrivano dalle autonomie locali. Il danno poi è anche quello delle squadre che hanno dovuto sostenere costi elevati per il viaggio in Sardegna, che arriva dopo la tappa di Coppa del Mondo di Dublino, che ugualmente ha inciso in modo importante sul budget dei gruppi sportivi. «Abbiamo avuto persone che sono state in viaggio per settimane per assicurarsi la partecipare sia a Dublino che in Sardegna - ha spiegato Sven Nys del team Baloise Trek Lions - Questo ci costerà tantissimi soldi per non aver corso, ma sappiamo che non possiamo fare nulla per quanto riguarda le condizioni meteorologiche e dobbiamo solo accettarlo». Ma i racconti continuano e non in modo positivo. «Per quanto riguarda il mio team siamo intorno ai 1.500 euro a persona e siamo in otto e fare il conto di quale è stato il costo totale della squadra è facile – ha spiegato Jürgen Mettepenningen del Pauwels Sauzen-Bingoal - Ma spero soprattutto che l’organizzazione italiana sopravviva a questo duro colpo finanziario». La perdita è importante e l’organizzazione era nelle mani di Crazy Wheels, un club ciclistico non distante da Oristano, che si era avvalso dei servizi di PP Sport Events, la società di eventi dell'ex professionista Filippo Pozzato. La stima dei costi si aggirerebbe tra i 600 e i 700mila euro e i danni saranno anche a carico di Flanders Classics, titolare della licenza della Coppa del Mondo UCI. «Dal punto di vista finanziario sarà una responsabilità condivisa tra le diverse parti – ha affermato il CEO di Flanders Classics Tomas Van den Spiegel - Nella notte c'è stato anche un incendio in un edificio vicino alla zona di gara, ma gli italiani sono combattivi». Il contratto in Sardegna era con la formula 1+1, dove si sarebbe fatta una valutazione al termine della prima gara per vedere se l’anno successivo sarebbe valsa la pena ripeterlo. Di tutto questo le varie parti chiamate in causa devono ancora discuterne e dovranno farlo dopo una tempesta che ha costretto tutte le bici a fermarsi.
Costi oggettivamente folli che non capisco da dove arrivino visto che allestire un percorso di ciclocross non costerà molto immagino. Come già scritto ieri e a qualcuno non è piaciuto la tappa italiana è ancora tutta da definire perché la prima idea ormai è stata cassata e questa, visto anche la lunghezza della trasferta, potrebbe esserlo a sua volta.
Gia detto
9 dicembre 2024 14:09lupin3
I soldi probabilmente arrivano dalle amministrazioni nell'ottica di un ipotetico ritorno turistico futuro, sia qui che in Val di Sole. Ai fini dell'evento in sé effetivamente le due location non hanno senso, vista la difficoltà di accedervi.
Bullet
9 dicembre 2024 14:14Stef83
Vuoi sapere da dove arrivano i costi?
Costi dovuti alla UCI per la tassa gara, costi degli ingaggi per tanti corridori, alberghi, montepremi da pagare, logistica, persone che ci lavorano(e non dura solo 1 giorno il lavoro per organizzare una prova di coppa).... Poi i costi a cui si riferisce l'articolo includono tutto,non solo l'organizzazione in sé per sé...
@stef83
9 dicembre 2024 15:06Bullet
Grazie, resta il fatto che sono comunque un'enormità confrontandoli anche con altre località come evidenziato nell'articolo.
Peccato, un occasione persa
9 dicembre 2024 15:17Roxy77
Peccato per coloro che ci hanno creduto ed avevano organizzato un grande evento certo visiti i costi sarà dura riproporlo.... probabilmente non era la location ideale visto i costi che i team dovevano sostenere per arrivare sull isola .... mi sembra poi che più di qualche atleta top avesse rinunciato (almeno nel femminile). A mio modesto parere credo che le location del passato idroscalo o nel nord-est abbiano più senso
@Bullet
9 dicembre 2024 16:21Cyclo289
A parte che le cifre sopra riportate erano di qualche anno fa, comunque sono convinto che organizzare una prova di CDM fra Belgio e Olanda costi molto di meno che a farla in Italia.
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