Oggi il Piemonte e il Tour de France rendono omaggio a Fausto Coppi con la terza frazione della corsa gialla: con l’arrivo a Torino e la partenza da Pinerolo si attraverseranno le strade del Campionissimo.
Per l’occasione Casa Coppi, la casa-museo dedicata a Fausto e Serse Coppi, ha deciso di ricordare le due vittorie che l’Airone ha ottenuto al Tour de France del 1949 e del 1952 con una piccola pubblicazione e una mostra fotografica.
Nel giardino di Casa Coppi, da sabato è aperto al pubblico “Le Jardin du Tour”, una mostra fotografica con alcune immagini a grandezza naturale, del passaggio di Fausto Coppi sulle strade della corsa Gialla per celebrare le sue storiche imprese.
Oltre a questa iniziativa a Torino verrà presentato il libro “Mercì Coppi” scritto da Francesca Monzone, responsabile storica di Casa Coppi, con alcuni interventi, fatti da chi ha contribuito alla partenza del Tour de France dall’Italia. Il libro anche attraverso materiale fotografico inedito, ha voluto testimoniare la grandezza di Coppi nel 1949 e 1952 anni in cui ha conquistato la famosa doppietta Giro-Tour.
Il racconto inizia con il Patto di Chiavari che vedeva uniti Coppi e Bartali nella stessa squadra per arrivare fino alle imprese del 1949 e 1952, senza dimenticare il 1951, anno della morte di Serse in cui il Campionissimo chiuse la Grande Boucle con un doloroso decimo posto. Non poteva mancare il racconto di Coppi e Bartali e di quell’amicizia e rivalità che ha appassionato italiani e francesi di quegli anni. C’è il saluto di Christian Prudhomme direttore generale del Tour e quello di Davide Cassani, che ha avuto il ruolo di unione tra Toscana, Emilia Romagna e Piemonte e senza il suo contributo, probabilmente mai avremmo avuto la Grand Depart nel nostro Paese. C’è il racconto di Elvio Chiatellino, piemontese e mecenate del ciclismo, nato nell’anno in cui Coppi vinceva il suo primo Tour de France. Nel ricordo di Massimo Merlano, presidente del consorzio Terre di Fausto Coppi si ritrovano i gregari del Campionissimo, quegli uomini che lo hanno affiancato e che sono rimasti con lui fino alla sua tragica scomparsa il 2 gennaio del 1960.
La prefazione è stata curata Luca Gialanella, giornalista della Gazzetta dello Sport e responsabile delle pagine del ciclismo del quotidiano rosa. Pier Bergonzi, vice direttore della Gazzetta dello Sport, ha raccontato la storia dello storico scatto in cui c’è il passaggio della borraccia tra Fausto Coppi e Gino Bartali.
per info https://www.faustocoppi.it/la-casa