Per Pogacar ieri è arrivata la quinta vittoria in questo Giro d’Italia, che ancora una volta è caduto vittima delle polemiche. Il campione sloveno in maglia rosa si è schierato insieme a tutto il gruppo, che ha chiesto e poi ottenuto di accorciare la tappa a causa della neve e delle basse temperature che avrebbero incontrato correndo in quota.
«Tutti i team non volevano correre con quelle condizioni – ha spiegato Pogacar nella conferenza stampa - Penso che tutti avremmo voluto trovare una soluzione comune. Credo che la decisione presa sia stata giusta e che alla fine ci sia stato un giusto accordo con l'UCI e il CPA. È bello vedere i corridori uniti».
La situazione meteo era apparsa difficile già dal lunedì sera: «Sfortunatamente per gli organizzatori non è stato possibile andare su tutti i passi. Come avevo già detto, c’era difficoltà a passare con le ammiraglie. Mi dispiace perché mi sarebbe piaciuto fare lo Stelvio perché è una delle salite più iconiche del ciclismo, in particolare quando hai la maglia rosa. Forse a 15 anni avrei pensato in un modo diverso, pensando che il ciclismo è correre sotto al sole e con la pioggia, ma oggi la vedo in un modo diverso».
Non era nei piani dello sloveno vincere, ieri ma alla fine si è trovato in testa e ha recuperato anche l’ultimo dei fuggitivi, Giulio Pellizzari, che è arrivato secondo alle sue spalle.
«Il mio piano non era di correre a tutta per vincere, ma volevamo andare piano. Anche oggi sarà difficile ,la tappa. Non so se punteremo a vincere ancora, dobbiamo pensare a tutti i corridori della squadra e adesso non ho bisogno di andare oltre i miei limiti e in questo modo avrò la possibilità di recuperare tra una tappa e l'altra».
Giulio Pellizzari, anche se ha tagliato il traguardo al secondo posto, per alcuni aspetti si è sentito vincitore, perché ha chiuso la corsa alle spalle di uno dei corridori più forti del mondo. «Ho visto che c'era Pellizzari dietro di me e pensavo che Martinez fosse più vicino, quindi ho provavo a distanziarlo ancora di più. Pellizzari ha fatto un ottimo lavoro ed è stato fortissimo. Spero che possa vincere una tappa questa settimana perché ha dimostrato un grande talento e gli italiani possono essere contenti perché hanno fatto vedere di avere talento tra i giovani».
Giulio Pellizzari ha solo 20 anni e quando gareggiava nelle categorie giovanili, guardava già Pogacar come un idolo. «E’ bello vedere l’entusiasmo di un giovane come Pellizzari. Mi ha mandato una foto di noi due insieme a Strade Bianche del 2019, lui era veramente piccolo, era soltanto un appassionato ed era venuto a seguire la corsa. Mi rende felice vedere che è cresciuto e che adesso è al Giro d'Italia e ha cercato di vincere una tappa».
Al campione sloveno piace poter programmare la corsa, ma non sempre questo è possibile e per questo, ha dovuto cambiare strategia e vincere la tappa. «Io sono il tipo di persona che vuole avere le cose pianificate e ho preso questo aspetto dalla mia fidanzata. Più cresco e più voglio un piano nelle corse e che questo sia seguito alla perfezione. Nel ciclismo è praticamente impossibile, infatti non è andata come avevo pianificato ma abbiamo vinto comunque e questo mi rende felice. La Movistar ha fatto una corsa per vincere, per me è stata una sorpresa, ma alla fine è andata bene a noi».