Il Giro d’Italia fa bene all’Italia e agli italiani? Quella città ambulante, quella vita itinerante, quello spettacolo viandante di tutti i nostri mesi di maggio aiutano a sognare ed emozionare, ma anche a respirare e preservare, aiutano a far scoprire e conoscere, ma anche a proteggere e presidiare?
A queste domande sugli impatti sociale e ambientali della Corsa Rosa, domande spontanee e giustificate dal movimento di carovane di auto, camion e bus per valli e monti, lungomari e lungolaghi, risponde finalmente una ricerca voluta dalla Rcs e realizzata da NATIVA, “una società che accompagna le aziende nel processo di evoluzione verso modelli economici rigenerativi”. Cinque i capitoli, le sezioni, “gli assi” come si documenta nella ricerca: resilienza climatica; circolarità; capitale naturale; benessere, felicità e salute; educazione e coinvolgimento.
Resilienza climatica valuta la misura e la gestione delle emissioni di gas clima-alteranti. Il Giro E la corsa con biciclette a pedalata assistita che si svolge sulle strade e nei giorni della Corsa Rosa, agisce da laboratorio di innovazione per il Giro d’Italia, testando metodologie per ridurre gli impatti ambientali: sono stati risparmiati 2321,51 kg di CO2, equivalente all’assorbimento di 128 alberi in un anno, grazie all’utilizzo di cinque veicoli elettrici; sono stati installati 16 pannelli solari sopra gli stand espositivi del villaggio del Giro E; con il nuovo tessuto “theBreath8” per le comunicazioni pubblicitarie è stato neutralizzato l’equivalente dell’inquinamento generato dal passaggio di più di 3500 auto nel raggio di 150 metri dalle stesse. E più del 50% delle confezioni usate per il catering è biobased, riciclato e con certificazione Fsc.
Circolarità misura l’adozione di modelli circolari di uso delle risorse (materiali, rifiuti…), nella progettazione e nello svolgimento dell’evento. Nel 2023 l’83% dei rifiuti prodotti (75367 kg) sono stati separati e inviati a riciclo, inclusa la raccolta dei rifiuti degli atleti in zone dedicate, grazie alla collaborazione con la cooperativa E.R.I.C.A., dove la raccolta differenziata rappresenta anche l’attività alla base del progetto Ride Green. Il 100% delle maglie simbolo del Giro sono fornite da Sitip in tessuti riciclati della linea Native Sustainable Textiles.
Capitale naturale misura gli impatti sugli ecosistemi e la biodiversità. Sono stati finanziati progetti agroforestali grazie alle collaborazioni e le partnership con Treedom (260 alberi piantati) e Viessmann (2641 alberi piantati), già partner del progetto Ride Green.
Benessere, felicità e salute considera la generazione di benessere per tutte le persone coinvolte, in particolare i partecipanti, i lavoratori e le comunità locali. Con 14 regioni italiane attraversate dall’evento e 37 città tappa di partenza o arrivo il Giro promuove e valorizza il territorio italiano nel mondo. L’80% dei lavoratori di Rcs Sport coinvolti nell’organizzazione si è dichiarato felice e soddisfatto sul lavoro.
Educazione e coinvolgimento misura la promozione di comportamenti sostenibili, la sensibilizzazione e l’attivazione dell’impegno individuale. Promozione di numerose iniziative per condividere una cultura della rigenerazione e della sostenibilità, soprattutto grazie al Giro E. Tremilacinquecento persone hanno partecipato a Roma, in occasione del Grande Arrivo, alla Pedalata Rosa. Coinvolgimento dei più giovani con l’iniziativa Cycling Cup, evento dedicato ai giovani ciclisti agonisti, organizzato dalla Federciclo con Rcs Sport e il supporto del Dipartimento per lo Sport e il progetto Biciscuola rivolto agli studenti delle primarie.
Insomma, si è fatto molto e si può fare di più. Più rispetto, più attenzione, più natura. Ed è quello che NATIVA ha già indicato a Rcs. Il Giro d’Italia è importante. L’Italia di più.