Tutto in una mappa. Tutto in una tasca. “La Via dei Tusci”: 90 chilometri, a piedi o in mountain bike, su sterrati, sentieri e (per brevi tratti) strade asfaltate secondarie e con scarso traffico, un anello da/a Castiglione in Teverina e che passa per Civitella d’Agliano, Graffignano, Roccalvecce, Celleno, Vetriolo e Civita di Bagnoregio. E’ quella zona a nord di Viterbo, dove il Lazio sa già di Umbria (e l’Umbria sa ancora di Lazio), non abbastanza conosciuta e qui molto valorizzata.
Seguendo la sua vocazione locale e liberando la sua passione territoriale, le Edizioni Il Lupo pubblicano “La Via dei Tusci” di Marco Fioroni, con foto, mappa, carta, tabelle con tappe per chilometri e dislivelli, consigli, varianti a piedi e in bicicletta (10 euro). La versione tutto in una mappa (1:25000), dunque tutto in una tasca, è ideale per chi cammina o pedala, con l’esigenza della leggerezza e della praticità, soprattutto in luoghi dove non è sempre garantita la connessione su Internet.
Castiglione in Teverina è sulla linea ferroviaria Roma-Orvieto, ma si può raggiungere soltanto in autobus (20 minuti da Orvieto). E qui si comincia (e si finisce). Da una parte c’è il Tevere, dall’altra il Lago di Bolsena. Saliscendi. Calanchi. Borghi. Tufi. Celleno, il borgo fantasma. E Civita di Bagnoregio, la città che muore. Ma niente di più vivo che arrivarci a piedi o in bici, niente di più vivificante che esplorarli camminando o pedalando.
Tre-quattro giorni per chi è abituato a camminare, cinque-sei per chi vuole prendersela con più calma. Una o, meglio, due tappe per chi va in bici. Seguendo ispirazione e condizione. Perché non c’è fretta. Qui il tempo sembra riprendersi il suo spazio. E lo spazio sembra riprendersi il suo tempo.
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