È stata in gruppo dal 2010 al 2015, poi è passata a commentare le gesta di atlete e atleti per la televisione francese e dallo scorso anno è stata nominata direttrice del Tour de France femminile che domenica 24 luglio scatterà da Parigi; Marion Rousse è pronta e molto fiera di poter intraprendere questa nuova avventura. «Sono davvero molto orgogliosa di essere la direttrice del Tour. Quando mi hanno proposto di ricoprire questo ruolo sono tornata con la memoria ai miei sei anni, alle prime pedalate, a tutto il cammino percorso e a come sfortunatamente io non abbia mai potuto partecipare da atleta al Tour de France. Ora però sono felicissima di poter essere parte di questo grandioso evento» ha dichiarato la 30enne transalpina.
Le tappe del Tour de France femminile saranno otto rispetto alle ventuno della versione maschile. Invitata dai colleghi di France24 a motivare questa differenza Rousse ha risposto: «Anche se credo che sportivamente parlando le ragazze potrebbero affrontare tre settimane di corsa, bisogna confrontare realtà che sono simili, come il Giro d’Italia Donne che è solo leggermente più lungo, e non ciò che fanno gli uomini. Le squadre maschili sono composte da circa trenta corridori e quindi possono affrontare più appuntamenti. I team femminili hanno una dozzina di atlete, quindi se il Tour impegnasse tre settimane del calendario questo andrebbe a scapito di altre competizioni. Non lo vogliamo».
Ed ancora: «Il nostro obiettivo è quello di fare le cose gradualmente per dare continuità alla corsa ed essere ancora qui fra cento anni con il Tour de France femminile. Non è detto che in futuro non si possa pensare ad una corsa più lunga ma ora iniziamo con queste otto frazioni che si svolgeranno ‘nelle condizioni in cui si svolgono le tappe maschili, la carovana ci seguirà dall’inizio alla fine e le sistemazioni alberghiere saranno dello stesso livello».
Marion Rousse, che da atleta è stata anche campionessa francese su strada nel 2012, ha sottolineato anche: «Pensare che durante le tappe ci saranno sul percorso delle ragazzine che potranno identificarsi con le campionesse in gara e prenderle ad esempio mi rende molto fiera».
E per concludere ecco un importante auspicio: «Con Aso e Christian Prudhomme, direttore della Grande Boucle maschile, consideriamo il Tour de France dei ragazzi il nostro fratello maggiore e vorremo che la corsa delle ragazze sia vissuta a tutti gli effetti come la quarta settimana del Tour».
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