Vincenzo NIBALI. 18. La voce che si incrina e si fa flebile, le lacrime trattenute a stento che scendono a lui, e probabilmente scenderanno anche a voi: a me, sicuro. Si chiude una storia, che ora avrà un’appendice, tutta da godere, fino alla fine della stagione, in un’ipotetica e interminabile passerella di ringraziamento, perché questo sarà il resto di questo Giro, il resto di questa stagione. È un cerchio che si chiude, dopo diciotto anni di successi, diciotto anni di emozioni indimenticabili. Nella sua Messina, con la sua maglia, con la sua gente, con mamma Giovanna e papà Salvatore e tutto il resto intorno. Vincenzo annuncia in punta di piedi, con un pizzico di malinconia, il suo addio a fine stagione. Il magone che sale, che si fa “ovo sodo”, che si piazza lì e non va su e non va giù, che resta a mezza via, come qualcosa di dolce che si fa improvvisamente amaro. Lacrime che scendono, lente e lievi, ad accarezzare la pelle: la nostra e la sua, quella di Rachele e di Vittoria, di tutti quelli che hanno apprezzato e apprezzano il campione che si è fatto Squalo. Forse, oggi, anche chi ha sempre cercato il pelo nell’uovo, anche loro si uniranno a noi, come si fa nelle grandi famiglie: perché il ciclismo è una grande famiglia. Dal primo all’ultimo. Tutti assieme, accompagniamo il nostro Enzo fino a Verona, fino a Parigi, fin dove volete voi, fin dove lui ci ha portato e condotto, in un infinito ringraziamento bambino, che si è fatto adulto in una primavera che già profuma già d’autunno.
Arnaud DÈMARE. 10. Mette la sesta, grazie ai compagni che se lo vanno a riprendere quando si perde nel traffico di una volata caotica. Fa una volata pazzesca, che lo riporta nelle zone alte del velocismo mondiale, e il mondo, per una volta, si ferma. Lo guarda. Si inchina.
Fernando GAVIRIA. 8. Ha la gamba, sente di avere gamba e potenza, ma gli manca quel qualcosa in più che ha il campione transalpino.
Giacomo NIZZOLO. 6,5. Il gattone resta in mezzo alle turbolenze di una volata turbolenta, scorbutica e nervosa. Perde l’attimo e per un attimo perde anche le ruote. Oggi perde, ma ci siamo.
Davide BALLERINI. 7. Fa il vice Cavendish – che non è come dirlo – e cerca di portare a casa il risultato. In albergo porta indicazioni importanti: Davide c’è sempre.
Biniam GIRMAY. 7. Gli manca forse un pizzico di coraggio, colpo d’occhio, cattiveria, ma è anche vero che Bauhaus (voto 4) sarebbe da squalifica. Lo chiude alle transenne, lo fa rallentare, ma il ragazzo eritreo ha classe da vendere.
Alberto DAINESE. 6,5. Il 24enne padovano si butta nella mischia e porta a casa l’ennesimo piazzamento nella top ten.
Natnael TESFATSION. 8. I Drone Hopper Androni ancora in fuga, poi con il 22enne eritreo (due eritrei nei dieci non è male) si portano in albergo anche un più che apprezzabile 8° posto. Per la squadra di Gianni Savio e Giovanni Ellena è Natalino.
Mark CAVENDISH e Caleb EWAN. 5. Non arrivano nemmeno a fare la volata, si staccano sul Portella Mandrazzi e ciao ciao.
Mattia BAIS e Filippo TAGLIANI. 7. I due ragazzi della Drone Hopper Androni Giocattoli ormai sono degli habitué delle fughe. Loro in gruppo si sentono soffocati e cercano aria, restando all’aria. Oggi lo fanno con Jaakko Hänninen (AG2R Citroen Team), Alessandro Tonelli (Bardiani Csf Faizanè) e Mirco Maestri (EOLO-Kometa).
Samuele RIVI. 24. Il trentino della Eolo-Kometa compie oggi 24 anni. Passerella tranquilla e serena per festeggiare un compleanno al Giro che in ogni caso è sempre in festa.
Stefano ALLOCCHIO. 8. Ha esperienza, anche perché corridore è stato e il gruppo lo conosce bene, e ai corridori vuole bene. Per lui sono tutti se non figli, almeno fratelli, da coccolare e guidare. Questa mattina ha distribuito caramelle gommose a molti di loro, poi ha dovuto convincerli a partire. C’è chi voleva anche la granita con il gelato.