E’ passato mezzo secolo da quando nel 1972, a fine stagione, la Salvarani cessava l’attività dopo dieci anni di successi sulle strade di tutta l’Europa. Non ci sono dubbi, l’azienda di Baganzola (PR) ha fatto come poche la storia del ciclismo. Due lustri indimenticabili, tutt’ora nel cuore della gente, grazie a campioni quali Felice Gimondi, Vittorio Adorni e Marino Basso, solo per citare chi ha conquistato la maglia iridata.
Mercoledì 2 marzo a Laigueglia in occasione dell’omonimo Trofeo sarà presente con uno stand Andrea Fortolan amministratore della Pella Sportswear di Valdengo (BI), per l’occasione presenterà la maglia storica della Salvarani.
L’appuntamento con gli sportivi è fissato alle 11, dopo che sarà dato il via alla 59^ edizione del Trofeo Laigueglia, in piazza della Libertà per ricordare la forte unione che lega Laigueglia alla Salvarani. La squadra di Baganzola ha iniziato l’attività nel 1962, il Trofeo vedeva la prima edizione due anni dopo grazie ad una felice intuizione del Presidente della Azienda di Soggiorno e Turismo Giancarlo Garassino con l’ausilio per la parte tecnica del vulcanico Pino Villa.
Dal 1964 la Salvarani è sempre stata presente a Laigueglia, spesso anche sede del raduno di inizio stagione, senza mai riuscire a vincere la corsa.
Per l’occasione saranno presenti Norma Gimondi figlia dell’indimenticabile Felice e Fausto Pezzi figlio di Luciano il direttore sportivo che ha portato al successo gli atleti in maglia celeste, essendo uno dei protagonisti dello “stile Salvarani”.
“Per il nostro Comune è un onore ospitare l’iniziativa – spiega il sindaco Roberto Sasso del Verme – l’ennesima dimostrazione di quanto sia lungo e sincero il rapporto che lega Laigueglia al mondo del ciclismo, un binomio imprescindibile nell’interesse dello sport e del turismo”.
Nei mesi scorsi uno sportivo lucano Giuseppe Volonnino di Rionero in Vulture (PZ), ha scritto un libro in fase di definizione, che racconta attraverso i successi degli atleti la storia della Salvarani. Una ricerca puntuale di risultati e piazzamenti compresi persino i circuiti un tempo molto di moda. Grazie alla disponibilità dell’autore il Comune di Laigueglia è entrato in possesso di alcune “copie prova” con le quali intende omaggiare gli eventuali ex Salvarani presenti.
Intanto al Comune sono arrivate alcune preziose testimonianze di una grande avventura: “Durante la stagione 1972 era stato Pezzi ha informarci che la Salvarani avrebbe cessato l’attività – racconta l’enciclopedico Roberto Poggiali – era naturale dopo dieci anni di successi, ma nel contempo difficile in quanto Gimondi aveva vinto il Campionato Italiano e Basso era diventato Campione del mondo, nonostante questo la decisione era ormai irrevocabile”.
Poggiali ricorda l’impegno assunto da buona parte dei corridori di rimanere uniti in quanto l’anno successivo sarebbe tornata alle corse la Bianchi, sempre guidata da Pezzi, un marchio di fama mondiale che ricordava le imprese di Fausto Coppi.
“Feci una scelta diversa, mi venne prospettata l’occasione di correre insieme all’amico di sempre Franco Bitossi – conclude Poggiali – in toscana nasceva una grande squadra la Sammontana dei fratelli Bagnoli, finalmente coronavo il sogno di essere in squadra insieme a Franco”.
Meno belli i ricordi di Italo Zilioli che ha vestito la maglia celeste della Salvarani in due occasioni, 1967 e 1972. “Purtroppo non sono state stagioni esaltanti, nel 1967 a seguito di una caduta fui costretto ad abbandonare il Giro d’Italia, nonostante la stima di Pezzi deciso a riconfermarmi scelsi di cambiare squadra per riuscire ad interpretare al meglio il mio modo di correre, su sollecitazione di Gimondi tornai nel 1972 in quello che è stato l’ultimo anno della Salvarani”.
Infine non può mancare il ricordo di Dino Zandegù, in maglia celeste ha vinto il Giro delle Fiandre e tappe al Giro d’Italia: “Alla Salvarani devo tutto vittorie e guadagni, è stata un’esperienza indimenticabile, ancora oggi gliene sono grato, purtroppo la separazione avvenne nel 1971 l’anno primo che cessasse l’attività a causa di un motivo banale. Gimondi aveva appena vinto il Campionato del mondo a Barcellona, eravamo alla vigilia del Giro del Piemonte, era la prima occasione per fare festa tutti insieme. A cena Gimondi, sapendo che ero un intenditore mi chiese di ordinare il vino per brindare, eravamo come sempre in un albergo di lusso, ordinai bottiglie di ottima qualità. Quando arrivò il conto dell’albergo a Baganzola la spesa del vino, 700mila lire, superava quello della cena, l’anno dopo ero alla GBC, ma la Salvarani e soprattutto la vittoria al Fiandre è sempre nel mio cuore”.
Mercoledì mentre i ciclisti affronteranno le rampe del primo Gran Premio della Montagna di Cima Paravenna sarà possibile ascoltare tante storie di un’avventura indimenticabile, tutti gli sportivi sono invitati.
Nella foto davanti al muretto dei ciclisti di Laigueglia da sinistra verso destra: Roberto Schiavon, Massimiliano D’Apolito assessore allo Sport del Comune di Laigueglia e Andrea Fortolan.