Nel primo scontro tra i big della generale al Tour of the Alps 2021 c’era un intruso, che da domani non sarà più tale, Jefferson Cepeda. Ecuadoriano, classe 1998, che, neanche a dirlo, è stato portato nel grande ciclismo dall’Androni-Sidermec di Gianni Savio. Dopo un anno di purgatorio Cepeda sta cominciando a raccogliere i primi frutti, e vederlo lottare con Simon Yates, Pavel Sivakov, Daniel Martin e Nairo Quintana ne è la piena conferma.
«Mi sentivo molto molto bene, venivo da un lungo periodo di allenamenti in Ecuador e ne ho sentito subito i benefici – racconta Cepeda -. Sono molto felice, poter indossare la maglia bianca in una corsa come questa è un grande orgoglio, e ancora di più lo è poter lottare spalla a spalla con alcuni dei migliori scalatori del mondo, che il prossimo mese lotteranno per vincere il Giro d'Italia. Alla Corsa Rosa ci sarò anch'io, spero di arrivarci con queste gambe e poter fare una grande corsa insieme alla squadra».
A sorridere è ovviamente Gianni Savio, che si è goduto Cepeda in televisione, visto che al momento non è al Tour of the Alps per motivi di business: «Arriverò venerdì perché in questo momento sto portando avanti una trattativa con un potenziale partner. Non posso però mancare perché quest'anno al TotA, ex Giro del Trentino, si celebrano i 30 anni della vittoria del grande Leonardo Sierra» spiega Savio.
Da Sierra a Cepeda, un balzo in avanti di tre decenni: «È un bel talento, ce lo aveva segnalato Giuseppe Acquadro e gli facemmo firmare un quadriennale al Tour de l'Avenir 2019, prima che vincesse l'ultima tappa – racconta ancora -. È uno scalatore in stile Ivan Ramiro Sosa e vederlo lottare con questi scalatori conferma una volta di più le sue potenzialità. A inizio stagione purtroppo era stato rallentato dal covid, ma già alla Coppi&Bartali era tornato bene e ora si sta confermando».
Un bel segnale anche in vista del Giro d’Italia, dopo il pass dell’ultimo minuto: «Stiamo confermando di meritarci la convocazione al Giro, con Cepeda che speriamo riesca a tenere la maglia bianca al Tour of the Alps e Eduardo Sepulveda che ha chiuso terzo il Giro di Turchia – dice ancora Savio -. Dopo i toni duri che ho usato tutti ci dicevano che non ci avrebbero più chiamati per 40 anni, e invece eccoci qua, pronti ad onorare al meglio la Corsa Rosa».
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