C’era una variante gialla nella presentazione del Giro d’Italia 108 lunedì sera Roma. Una pista che porta alla vicina Slovenia con vista anche in Friuli Venezia Giulia, se non in Veneto, poi capirete perchè.
La piccola nazione, due milioni di abitanti eppure il primo, Tadej Pogacar, e forse il quarto o quinto corridore al mondo, Primoz Roglic, oltre a un sacco di talenti che stanno scalpitando, sta trattando con i francesi per ospitare la grande partenza della Tour de France 2029. Fra quattro anni, dunque, per chi frequenta i salotti del business sport sa che non sono nulla, è praticamente dopodomani perchè queste cose si pianificano e trattano in largo anticipo.
Lo ha confermato – tra una foto e l’altra con i sindaci di Gorizia e Nova Gorica, protagonisti della 14ª tappa del prossimo Giro d’Italia e il project manager delle tappe Fvg del Giro, Paolo Urbani, che ha un filo diretto con il presidente della regione Massimiliano Fedriga – Rok Lozej, in sostanza l’uomo dei sogni ciclistici sloveni. «Sì, ci stiamo provando», ammette.
Servono tanti soldi, gli abbiamo risposto. Dieci, 15 milioni per 3 giorni di tappe. «No, meno di quanto si pensi», rassicura. Pogacar chissà quanti Tour avrà vinto nel 2029, vista la sua nota percentuale di vittoria: e se desse l’assalto al sesto, come mai nessuno, proprio partendo da casa? Fantaciclismo? Neanche un po’.
«Abbiamo anche altri talenti in rampa di lancio, siamo una nazione che ama lo sport e in particolare il ciclismo negli ultimi anni». Gli appassionati ricorderanno che al tempo della Yugoslavia erano gli sloveni ad andare forte in bici. Quindi la tradizione c’è, il pubblico anche (i tifosi seguono da matti i loro campioni nelle corse in Europa), gli sponsor pure. E forse anche gli alleati.
Sì, perchè Paolo Urbani, tra un sorriso e l’altro, l’altra sera a Roma con Lozej ha parlato. Avete presente i calciatori in campo e persino i politici alla Camera che, in modo a volte goffo, si coprono con le mani la bocca temendo d’essere intercettati dalle tv? Ecco, era così.
«L’obiettivo è onorare Bottecchia, se il Tour partisse dalla Slovenia potremmo accordarci col nostro vicino per far passare una parte di una tappa sulle nostre strade, magari proprio per onorare il grande campione veneto di San Martino Colle Umberto, primo italiano vincere 100 anni fa il Giro di Francia e morto in circostanze tragice nel 1927. Insomma, siamo a tiro di centenario. E, mentre Vingegaard, come previsto, ieri ha detto che correrà il Tour e non il Giro per sfidare proprio Pogacar e il suo compagno di squadra Van Aert invece verrà in Italia, ecco la variante gialla in salsa slovena-friulgiuliana, forse veneta.
dal Messaggero Veneto
Nella foto, i sindaci di Nova Gorica e Gorizia con Urbani e Lozej, i patron delle tappe friulano-slovene