Anche alla Sanremo, con Vincenzo Nibali l’Italia sa di poter contare su un corridore d’esperienza. Un campione che questa corsa l’ha vinta nel 2018, quando attaccò da lontano e il traguardo lo tagliò davanti a Caleb Ewan e Arnaud Demare. «Per 280 chilometri, la Milano-Sanremo è come un lungo corteo. È la calma prima della tempesta perché in soli 20 chilometri diventa la gara più calda, quella che non perdona».
Queste sono le parole del siciliano, che sul traguardo di via Roma ha scritto il proprio nome. «Ogni edizione è una storia diversa. Tutti sanno cosa aspettarsi, ma nessuno sa cosa potrà succedere dalla Cipressa in poi. È la Classica più aperta in termini di previsioni ma devi affrontarla con la massima attenzione in ogni dettaglio».
La Milano-Sanremo è una sorpresa continua, è la Classica Monumento che ogni anno apre la stagione delle grandi corse, è la gara che solo i più forti possono vincere. «Tutti sanno che i punti decisivi sono la Cipressa e il Poggio. Ma non puoi avere distrazioni lungo il percorso. Le insidie iniziano già a Milano, quando dal Castello Sforzesco a Via della Chiesa Rossa attraversi la zona neutrale. Qui i binari del tram sono insidiosi, lo sanno tutti, ma comunque qualcuno finisce sempre per terra e la sua corsa finisce ancor prima dell'inizio».
Ogni dettaglio deve essere curato, non solo l’attenzione per il percorso, ma anche la necessità di bere e mangiare, fondamentali in una corsa lunga e difficile. Le crisi di fame possono arrivare e a quel punto, anche se sei in testa, la tua gara potrebbe essere compromessa.
«Dal chilometro zero bisogna avere una cura maniacale nel mangiare e bere; altrimenti potresti finire senza riserve in un momento chiave. Ricordo ancora le mie prime partecipazioni, molto motivate e grintose, la mia testa era impostata solo sugli ultimi 20 chilometri. E poi, arrivati all’improvviso sui Capi, le luci si spengevano ed il gioco era finito. Devi anche sapere quando smettere di fare pipì per non rischiare di spendere energie inutili. Oppure pensare all'abbigliamento adatto al momento giusto: non troppo leggero per fermare il freddo, ma neanche troppo pesante per evitare di sudare troppo».
La Sanremo è una corsa epica, che attraversa il tempo e non si ferma, portando con se’ tante storie, fatte di vittorie e sconfitte, nella quale gli errori non sono ammessi e sbagliare in una corsa come questa è molto facile. «Anche se hai fatto tutto bene, da Capo Mele in poi, a 60 chilometri dall'arrivo, sei solo a metà strada. Da quel momento inizia la battaglia per le posizioni. Parola d'ordine: essere davanti. Qualsiasi energia spesa per recuperare la posizione è una possibilità in meno di vincere. La Cipressa è la prima prova, la prima selezione. Ma attenzione a non lasciarsi ingannare. Anche se si supera questa parte con facilità, poi arriva il Poggio, che è la salita che spesso rimane più indigesta. Quello che succede dopo resta negli annali, ciò che sarà scritto nella storia della Milano-Sanremo di quell'anno».
La Classicissima ogni anno ha una storia diversa da raccontare, affascinate e crudele allo stesso tempo. Sono in molti a desiderarla, per alcuni corridori diventa quasi un’ossessione, per altri un sogno irraggiungibile. Vincenzo Nibali il suo sogno lo ha realizzato, per lui la vittoria è arrivata nel 2018 quando a sorpresa sferrò il suo attacco sorprendendo tutti. Lo Squalo dello Stretto vinse a Sanremo da grande protagonista, cogliendo una delle vittorie più belle degli ultimi anni. Per lui quello fu un momento importante e ancora oggi, nonostante le tante partecipazioni, vuol provare a vincere ancora questa corsa, con la consapevolezza che solo alla fine saprai se quella che stati affrontando è la tua Milano-Sanremo.