«Agli inizi della mia carriera lavorativa guidavo il taxi. Lavoravo soprattutto la notte per poter mantenere la mia famiglia. Mia moglie era infatti venuta con me dalla Germania in Svizzera. Poi sono diventato direttore di una filiale di una società di autonoleggio prima di essere contattato a inizio del 1998 dall'UCI che all'epoca era a Losanna e contava su 20 dipendenti». Enrico Della Casa, classe 1967 e neo presidente UEC, ha iniziato in questo modo la sua carriera che lo ha da poco portato al vertice del movimento europeo del ciclismo. Una partenza difficile nel periodo dello scandalo Festina e il Tour di Pantani. «Un idolo che ci faceva sognare. Me e tutta l'Italia».
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