Un finale da brivido alla Tirreno-Adriatico, con un podio formato dai tre corridori più forti del momento che si sono misurati in uno sprint dominato dal campione del mondo Julian Alaphilippe. Il francese è arrivato primo davanti a Mathieu van der Poel e Wout van Aert, che però ha mantenuto la maglia di leader della corsa. Da notare che ai piedi del podio si è piazzato il vincitore dell’ultimo Tour de France, Tadej Pogacar.
«Sono soddisfatto del risultato e non penso di aver subito una sconfitta oggi. Penso che sia stata una giornata positiva per noi» ha commentato Van Aert dopo l’arrivo sul traguardo di Chiusdino, al termine della seconda tappa della Tirreno-Adriatico.
«È stata una tappa molto dura e di certo non ci hanno reso facile il finale. Sono contento di aver mantenuto la maglia di leader e questo sprint è stato un bel risultato, anche se sono arrivato al terzo posto. Thomas ha fatto un lungo lavoro nel finale e non so se questo sia andato a mio favore, perché ero già al limite. Ma penso che un po’ tutti lo eravamo».
Una tappa difficile e un finale veramente infuocato dove Alaphilippe ha raggiunto il suo compagno di squadra Almeida e lo ha rapidamente superato, conquistando così la prima vittoria di stagione.
«Julian improvvisamente è partito e io ero alla sua ruota, poi è arrivato Mathieu che mi ha superato. Non sono stato abbastanza bravo per capire la mossa di Julian e alla fine ha vinto il più forte».
Wout van Aert è il leader della classifica e la sua Jumbo-Visma è senza dubbio una delle squadre più forti in corsa e per questo controllata dal gruppo. «Non abbiamo ricevuto molti aiuti in corsa, ma sappiamo che non siamo l’unica squadra che vuole vincere qui. C’è l’UAE Emirates che vuole vincere e non concederanno vantaggi a nessuno. Non abbiamo una squadra per controllare le tappe di montagna come può fare la Ineos Grenadiers, ma comunque sappiamo di essere molto forti».
Il fiammingo è soddisfatto e vuole rimanere concentrato, perché il suo obiettivo, è quello di arrivare a San Benedetto del Tronto con la maglia azzurra di leader sulle spalle. «Non avevo pensato al fatto che la guerra si sarebbe già scatenata oggi, ma a quanto pare non si aspetterà di arrivare in montagna per fare la corsa dura. C’è stata una certa pressione sulla squadra tutto il giorno e naturalmente eravamo controllati. Ma allo stesso tempo eravamo pronti per rispondere a qualunque attacco. Penso che abbiamo fatto bene, senza molto aiuto. Siamo sopravvissuti a un'altra tappa e ho preso anche dei secondi di bonus, quindi una giornata positiva».
Il belga sa che la tappa di sabato sarà complicata con l’arrivo in salita a Prati di Tivo e che in quell’occasione la classifica potrebbe essere stravolta. Van Aert vuole fare un passo per volta e guadagnare secondi importanti ogni giorno, in vista dell’arrivo in salita.
«Non ci sono soltanto io in corsa. Abbiamo visto che oggi il podio era formato dai corridori più forti, ma domenica tutto potrebbe cambiare. In queste tappe sicuramente i favoriti sono Alaphilippe, Van der Poel e anche io, ma sabato e domenica arriveranno altri nomi, quelli degli uomini di classifica. Io guarderò giorno dopo giorno come andare avanti».
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