"Speedy" è l'unico professionista portoricano del World Tour. Al secolo Abner Gonzales, classe 2000, originario della città di Moca, in Porto Rico, situata nell'entroterra nord-occidentale dell'isola a 132 dalla capitale San Juan. Il giovane "Speedy", nome che un ciclista di San Sebastian gli ha dato per la sua velocità, è passato quest'anno nel grande ciclismo con la Movistar di Eusebio Unzue con la quale ha firmato un contratto triennale.
«È un sogno che si avvera. Non riesco ancora a credere che un anno così difficile come il 2020 sia finito così bene per me. Sono estremamente grato sia al Team Movistar, per l'opportunità che mi ha offerto, sia a tutte le persone che mi hanno supportato durante la mia carriera sportiva per arrivare fino a qui. Mi riempie di orgoglio sapere che sono il primo ciclista portoricano a diventare un professionista nella massima categoria, e spero di imparare molto con la mia nuova squadra e negli anni diventare un giorno un grande ciclista».
Gonzales ha seguito l'esempio del fratello Eric, ex dilettante, e ha iniziato a correre a 14 anni. A Moca vive con la madre Sussy Rivera, e papà Alexander. Ha dimostrato tutto il suo valore nelle due stagioni con gli juniores con l'equipo Bathco con cui ha vinto la Vuelta al Futuro El Salvador e la Klasica Do Vino Albarino in Spagna. Sempre in Spagna è giunto quinto alla Vuelta al Besaya, la più prestigiosa competizione giovanile a tappe, mentre al Campionato Caraibico a cronometro si è piazzato in seconda posizione. L'anno scorso, con il team iberico Telcom On Clima Oses, al termine di una fuga di 40 km con il suo compagno di colori Rubern Thompson si è aggiudicato la Clásica Ciudad de Torredonjimeno per poi ripetersi nella seconda tappa della Vuelta a Alicante.
In questo avvio della nuova stagione il portoricano si è messo in luce in una tappa del Tour de la Provence, la terza per la precisione, chiudendo in ventesima posizione, mentre nel Gran Premio Larciano ha finito per occupare il 35simo posto. Ha corso anche le Strade Bianche che per Gonzales è stata una prova soprendente e incredibile tanto da portarla a termine in 71sima posizione.
Abner si allena 20-25 ore alla settimana. E' uno scalatore che eccelle nelle salite lunghe e ripide. «Non mi sento più forte e più grande di chiunque altro. Vedevo il ciclismo come un hobby, una passione, ma ci ho messo molto impegno per arrivare dove sono ora. Questa è la mia vita, e se rimango concentrato e motivato sono sicuro che le cose belle arrivano. A volte non come si vorrebbe, ma prima o poi arrivano».
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