Aspettando il Tour, prenotato per il 2024, l’Emilia Romagna continua a far la voce grossa al Giro d’Italia: fra tappe intere, partenze e arrivi, anche quest’anno l’intera regione si tingerà di rosa. Come le Marche, del resto, ormai crocevia obbligato della corsa. In sintesi: un quarto dell’edizione che andrà in onda dall’8 al 30 maggio prossimi passerà da queste parti.
In attesa che venga presentato ufficialmente il 4 febbraio, il percorso rosa 2021 ha già molte certezze. In Emilia la corsa entrerà alla quinta tappa, dopo le prime tre in Piemonte (la partenza del Giro è prevista a Torino) e quella che attraverserà la Lombardia: il 12 maggio si correrà la Piacenza-Sestola, primo arrivo in salita, dopo aver affrontato tratti di Appennino nel Parmense e nel Reggiano. Si tratta di un ritorno: nella località sciistica modenese, il Giro arrivò cinque anni fa, vittoria di un giovanissimo Ciccone con la maglia di un team emiliano, la Bardiani Csf. Il giorno successivo è prevista la Modena-Riccione, frazione interamente piatta che chiamerà al lavoro i velocisti. Due frazioni che in pratica toccheranno quasi tutte le province emiliano romagnole, un modo per coinvolgere l’intero territorio regionale.
Dalla Riviera, il Giro proseguirà nelle Marche: scendendo verso Sud, invertirà la tendenza delle ultime edizioni, che avevano visto la corsa risalire lungo l’Adriatico. Lo farà con una tappa impegnativa, dalle Grotte di Frasassi ad Ascoli, il 14 maggio, con arrivo in salita nello splendido scenario naturalistico dei Monti della Laga. Poi si proseguirà per l’Abruzzo, dove sono annunciati un arrivo a Campo Felice e una partenza dall’Aquila, e la Puglia, con un traguardo a Foggia, che sarà il punto più meridionale dell’edizione di quest’anno.
Dopo il riposo, la risalita prevede la crono Foligno-Perugia, una tappa nel Lazio e, il 20 maggio, la frazione che da Siena rientrerà in terra romagnola, con il traguardo di Bagno di Romagna. Anche in questo caso un ritorno: l’ultimo arrivo è datato 2017, successo dello spagnolo Omar Fraile. Giornata speciale, perché si transiterà da Sesto Fiorentino, in omaggio al centenario della nascita del grande Alfredo Martini, leggendario ct della Nazionale. Il giorno successivo, altra ricorrenza: la tappa che partirà da Ravenna per concludersi a Verona celebrerà i 700 anni della morte di Dante Alighieri.
Dopo Verona, il Giro d’Italia numero 104 prenderà la via del Friuli, dove inizierà la fase decisiva: prima lo Zoncolan (22 maggio), poi la Grado-Gorizia con uno sconfinamento in Slovenia, infine la Sacile-Cortina, quindi, dopo l’ultimo giorno di riposo martedì 25, due tappe per tornare in Piemonte, dove il 28 e il 29 maggio sono previsti i tapponi alpini col Fauniera, legato al ricordo di Pantani, prima della crono conclusiva a Milano. Uno spartito vivace come nell’edizione dello scorso ottobre, al quale l’Emilia Romagna e le Marche daranno il loro contributo con tappe di media montagna, adatte agli attacchi, magari non in grado di decidere la vittoria finale, ma almeno di chiamare allo scoperto gli attesi protagonisti. Dei quali cominciano ad affiorare i nomi: dall’ultimo vincitore Geoghegan Hart a Ganna, da Nibali e Ciccone a Landa, da Pinot al talentone Evenepoel, da Sagan a Simon Yates, con la suggestione di avere al via anche Bernal, che sulle strade rosa non si è mai misurato.
da Il Resto del Carlino
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