Una nuova avventura aspetta Fabrizio Laino. Sarà infatti la punta del Ciclo Team Valnoce, società della Basilicata con la quale, lo scorso anno, ha assaporato la vittoria in due occasioni: a Santa Maria Capua a Vetere, nel Casertano, e a Polla nella Contrada Sant'Antuono in provincia di Salerno. Cuore pulsante del Sud, Laino cercherà di mettersi in luce insieme ai migliori esponenti della categoria Esordienti.
«Sono un passista veloce, e un domani spero di prendere parte a corse importanti anche per capire quali saranno i miei limiti. Ora, sono con il Ciclo Team Valnoce, una squadra piccola ma contornata da grandi persone che non mi fanno mancare nulla. Fare bene quando si riprenderà l'attività è un mio obiettivo, per ripagare la fiducia che questa società mi concede, andando a risultato più spesso di quanto sia riuscito nel 2019. Per me è una motivazione in più per tener duro in questo sport che amo profondamente».
Oltre ai successi, Laino si è classificato tre volte al secondo posto, e tre volte al terzo, e nel Lombardia Baby di Costamasnaga, nel Lecchese, si è piazzato in ottava posizione covincendo di poter fare meglio nelle gare che contano. Chi lo conosce bene, come l'ex manager di squadre professionistiche Tonino Fermo, è convinto che Laino ha tutte le carte in regola per diventare un buon corridore, in grado di essere un forte velocista. «Sono lusingato dalle parole di Fermo, quando ero piccolo Tonino mi ha seguito come un padre, e ha contribuito tantissimo nella mia crescita di atleta. Gli devo molto, e spero un giorno di potergli dedicare una grande vittoria».
Intanto si affida alle sapienti mani del preparatore Michele Bartoli, l'ex professionista toscano vincitore di due Liegi Bastogne Liegi, due Giri di Lombardia, un Giro delle Fiandre, una Freccia Vallone, un'Amstel Gold Race e di due edizioni della Coppa del Mondo: «Con Michele ci sentiamo per le tabelle di allenamento e per altri consigli utili. Ascolto con attenzione le esperienze di un corridore come lui, e ne faccio tesoro».
Fabrizio Laino è calabrese, precisamente di Laino Borgo, comune che si trova a 60 km da Cosenza, ma è nato a Lagonegro, in Basilicata. Abita con il padre Gregorio, meccanico di auto, la madre Daniela, che ha un caseificio, e la sorella maggiore, Veronica, che pratica il karate. Da piccolo non amava andare in bici, solo che in paese si svolgeva una corsa cicloturistica per le famiglie, e dopo aver visto quei bambini in sella felici, ha chiesto di poter provare a correre e non ha più smesso. Fabrizio studia alle medie presso la scuola "Biagio-Longo" di Laino Borgo, e gareggia per il Ciclo Team Valnoce di Lagonegro presieduto da Nicola Perciante, e diretto da Tommaso De Santis.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«E' in fase di sviluppo, così dev'essere sempre migliore e più consistente. Ma per ora ci manca un grande club professionistico che possa garantire ai giovani una visione futura».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 10 anni (G4) per il Ciclo Team Valnoce di Lagonegro, avevo una bicicletta Atala azzurra».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Peter Sagan, uno capace di vincere tre mondiali e di correre sempre da protagonista».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il karate».
I tuoi peggiori difetti?
«Mi arrabbio facilmente».
Il tuo modello di corridore?
«Peter Sagan».
Cosa leggi preferibilmente?
«Libri fantasy».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La bellezza».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Nulla, va bene così com'è».
Piatto preferito?
«Pizza».
Attrice o attore preferito?
«Sono affascinato da altro».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Andrea Fazio, compagno di squadra».
Sei religioso?
«Sì».
Paese preferito?
«Senza dubbio l'Italia».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono bravo in quello che faccio».
Hobby?
«Mi piace nuotare».
La gara che vorresti vincere?
«Campionato Italiano».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con Tonino Fermo, che ha contribuito nella mia crescita di atleta».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Vorrei vincere la gara di esordio».
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