È tutto un chiacchiericcio e un malcontento, purtroppo. I soldi non arrivano e i corridori se ne vanno. In verità anche parte del personale avrebbe già tolto il disturbo da giorni (Magrini, Scarselli, Francesca Cazzaniga…). È di ieri sera la notizia di Michele Gazzoli che si è accasato in un'altra squadra. Via dal Team Monti per approdare alla Colpack-Ballan. Il 20enne velocista bresciano ha rotto gli indugi e ha preferito – in accordo con i suoi procuratori Filippo Pozzato e Luca Mazzanti – cambiare aria e approdare al team di Beppe Colleoni, nel quale troverà anche altri due talenti del ciclismo azzurro: Antonio Tiberi e Andrea Piccolo.
Storia strana questa, che una volta di più proviamo a chiarire con il diretto interessato, il patron della formazione più chiacchierata del momento in questo mite inverno: Tony Monti.
Presidente, una settimana fa ci aveva assicurato che sarebbero arrivati i soldi per sistemare le prime cose, ma le notizie che ci arrivano sono tutt’altro che rassicuranti.
«Lo ripeto, entro pochi giorni sistemo tutto. Questa mattina ho avuto nuovi documenti da New York che mi rassicurano in tal senso».
Però si dice che ci sia anche parte del personale che ha anticipato dei soldi per queste prime trasferte.
«Non è assolutamente vero. Chi avanza qualcosa lo dica mostrando la faccia».
Il conto dell’albergo di Calpe non l’avrebbe saldato lei o la sua società, ma un suo caro amico.
«E quindi? Ma io vado a spulciare nei bilanci o nelle rendicontazioni contabili delle altre società?».
Però in questi mesi i ragazzi si sono allenati senza assicurazione: ne converrà che questa è cosa gravissima.
«Lo ammetto, ma io l’ho scoperto solo da qualche giorno. La cosa brutta di tutta questa faccenda è che io mi sono fidato di persone che non erano assolutamente all’altezza del ruolo e mi hanno consigliato molto male. In ogni caso sabato mattina farò una conferenza stampa nella quale spiegherò bene come sono andate le cose e qualcuno che oggi fa il fenomeno e va in giro a dire malignità sul mio conto se ne pentirà. Saranno in tanti a tremare, dopo aver tramato. Lo ripeto: se qualcuno ha qualcosa da dire si esponga, ci metta la faccia e lo dica».
Gazzoli però intanto se ne andato.
«Vada dove vuole. Io non trattengo nessuno. Gli auguro tutta la fortuna del caso, io la squadra la farò».
Lei mi ha inviato un video che ha mandato a Patrick Lefevere ai primi di gennaio, poco prima della presentazione della Deceunick-Quick Step, nel quale lo esorta a non uccidere il sogno di questi ragazzi. Non trova che la cosa sia però singolare: lei ha degli accordi commerciali da assolvere con Lefevere e poi se non li ottempera, la responsabilità ricade sul manager belga?
«Io gli ho solo detto con il cuore in mano di non uccidere un sogno di diciassette ragazzi, poi le cose da manager le avremmo risolte da manager».
Quindi, tutto ok?
«Lo ripeto, mi serve ancora qualche giorno e poi si parte. Ma lo sa quando io devo pagare i primi stipendi?».
No, quando?
«Il 10 di febbraio. Quindi, cosa volete da me?».