
Il presidente federale Renato Di Rocco racconta le sue emozioni al termine dell'edizione numero 102 della corsa rosa: «Il Giro ancora una volta ha mostrato la parte migliore del nostro Paese: dagli stupendi scenari dei nostri borghi e paesi ad un caloroso e variegato pubblico che è accorso ai bordi delle strade, sempre numeroso, per festeggiare i girini. Un rito che si ripete da oltre 100 anni ma che non smette di affascinare e colpire la fantasia degli sportivi e appassionati di tutte le età. La bicicletta in questi anni è al centro di un rinascimento culturale che ci auguriamo riesca a contagiare sempre più persone così come il fascino di questa corsa è in grado di fare».
E ancora: «Dal punto di vista sportivo ringrazio tutti i partecipanti, in particolar modo gli italiani che con le loro imprese hanno impreziosito questa edizione: da Fausto Masnada a Cesare Benedetti, da Dario Cataldo a Damiano Cima, da Valerio Conti, in rosa per 6 giornate (che insieme al vincitore Carapaz, primo ecuadoriano nella storia a farlo, ha dimostrato come il ciclismo non conosce confini), fino ad Giulio Ciccone, splendido vincitore di tappa e della maglia azzurra d ei GPM. Un ringraziamento va anche a due grandi campioni che, pur non vincendo, hanno onorato degnamente questo giro e il ciclismo italiano: Vincenzo Nibali e Elia Viviani. Li aspetto, insieme alla folta schiera di giovani ciclisti italiani, ai prossimi impegni internazionale convinto che saranno in grado di tornare presto sul gradino più alto del podio. Un ultimo ringraziamento va agli ufficiali di gara e agli organizzatori della RCS, che hanno permesso di godere di uno splendido spettacolo nel più sincero spirito sportivo, improntato al fair play e al rispetto delle regole.»
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