Sesto giorno in maglia rosa con Valerio Conti, “ma il nostro momento estremamente positivo è iniziato ben prima”. Mauro Gianetti, manager e padre del progetto Uae Emirates, si concede poche volte i riflettori. Ma quando c’è da applaudire i suoi, uno strappo alla regola lo fa. “Perché questi ragazzi hanno preso coscienza del loro valore e in questa prima parte di stagione, oltre alla maglia rosa, abbiamo raccolto vittorie e tantissimi piazzamenti. Il merito è loro, ma anche dello staff che li segue, insegnando il perché di certe scelte, di certi consigli. I ragazzi capiscono e recepiscono il significato del messaggio, che non è più una semplice indicazione calata dall’alto”.
Non è filosofia, ma una scelta di crescita che paga anche “dell’investimento che stiamo portando avanti anche negli Emirati Arabi Uniti, dove c’è una continua crescita del nostro progetto di Youth Academy, con sempre più scuole coinvolte. Il nostro traguardo non è tanto, e non soltanto, quello dei successi in gara. Vogliamo veicolare il concetto che la bicicletta fa bene alla salute”.
Se poi a ciò ci si aggiunge anche una maglia rosa, meglio ancora. “Naturalmente c’è un grande impatto negli Uae e questo nostro Giro d’Italia sta regalando grandi soddisfazioni. Abbiamo la fortuna di avere uno sponsor che non ha particolari pretese, ma di certo è il desiderio di tutti continuare a progredire e fare bene”. Anche perché Gianetti non disconosce la paternità di un progetto lungimirante che oggi “per me è un grande motivo di orgoglio. Quando sono stato chiamato, mi sono impegnato per vederlo crescere. E sì”, vedere ora la Uae in rosa “è per me motivo di grande soddisfazione”.
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