UN MESE DOPO, VINCONO TUTTI I PROTAGONISTI DEL GIRO D’ITALIA UNDER 23

DILETTANTI | 17/07/2018 | 07:54

Esattamente un mese fa si concludeva il 41° Giro d’Italia Giovani Under 23 Enel tra gli applausi di tutto il mondo del ciclismo. La più prestigiosa e impegnativa corsa a tappe per Under 23 non ha tradito le attese. Una manifestazione che ha ottenuto riscontri positivi unanimi sia dal punto di vista sportivo che come evento mediatico, capace di trasformare i giovani atleti in veri protagonisti del ciclismo e di mettere i team italiani al centro dell'attenzione a livello mondiale.


Un grande risultato per il movimento ciclistico italiano, in cerca di riscatto e di una nuova identità, sia a livello giovanile che professionistico. La presenza attenta e costante di tante personalità internazionali, di media italiani e stranieri, di procuratori sportivi, di CT e di patron di squadre dilettantistiche e professionistiche ha consentito di scrivere un nuovo capitolo nel ciclismo italiano: abbiamo una nuova gara internazionale vera, impegnativa, combattuta e partecipata come non si vedeva da tanto tempo.


Il Giro d'Italia Under 23 è stato al centro del mondo del ciclismo per varie settimane. Molti i fattori che hanno contribuito al successo, tra i quali sicuramente l’innovativa formula proposta per la tappa finale (la cronometro “Real Time” sul Muro di Ca’ del Poggio) e l’altissimo livello tecnico e agonistico degli atleti in gara. Merito va anche al grande sforzo mediatico ed organizzativo messo a punto con l’obiettivo di rilanciare il Giro d’Italia Under 23 e il movimento ciclistico giovanile.

Basti pensare all’inedita e spettacolare chiusura con la cronometro «Real time» in diretta televisiva sul Muro di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto (Tv). Centinaia di migliaia di persone hanno così potuto assistere a uno spettacolo mai visto nel ciclismo internazionale, con i più forti talenti Under 23 al mondo a contendersi con una vera e propria prova ad inseguimento l’ambita Maglia Rosa Enel, che oltre ad essere un prestigioso successo rappresenta anche un vero e proprio esame di maturità verso un futuro di rilievo nel professionismo.

E se un anno fa, nel 2017, ben 9 dei primi 10 classificati al Giro d’Italia Giovani Under 23 hanno subito trovato un posto in team professionistici, ci sono anche quest’anno tutte le condizioni affinché la più impegnativa e prestigiosa delle corse a tappe assegni tanti altri «diplomi» di maturità, considerando che ben 9 dei primi 10 militano già in formazioni Professional o Continental. Unica eccezione: il varesino Alessandro Covi (Team Colpack), primo e unico italiano tra i primi dieci, a ulteriore conferma della necessità di grandi appuntamenti come il Giro d’Italia Giovani Under 23 per alzare il livello del movimento.

Il CT della Nazionale italiana di ciclismo, Davide Cassani: “I campioni che oggi si giocano le grandi corse, come Dumoulin, Pinot, Bardet, Yates, Quintana e Landa, si sono preparati al professionismo partecipando ad almeno 5 gare a tappe a stagione. Non è possibile andare all’università direttamente dalle medie. Non si possono fare solo gare di un giorno. Il Giro d’Italia Under 23 è rinato per questo: per alzare il nostro livello, perdare la possibilità alle nostre squadre e ai nostri ragazzi di misurarsi su un percorso impegnativo contro i più forti pari età che arrivano da ogni parte del mondo”.

Il Giro d’Italia Under 23 è già oggi, a un mese dalla conclusione, un trampolino di lancio per chi si è messo in luce nella più prestigiosa e impegnativa tra le corse a tappe della categoria. A partire da chi ha conquistato la Maglia Rosa Enel all’ultima giornata, il russo Alexander Vlasov, che tra i professionisti ha già affrontato quest’anno gare come la Milano-Sanremo e la Tirreno-Adriatico. Pochi giorni dopo il trionfo al Giro d’Italia Under 23, Vlasov ha conquistato anche il campionato nazionale russo U23 in linea.

Un destino che accomuna l’ultima Maglia Rosa Enel alla prima: Edoardo Affini, il mantovano che ha scelto di emigrare all’estero per potersi confrontare stabilmente con i più forti al mondo, corre poco in Italia ma quando lo fa lascia il segno: dopo il successo nel prologo inaugurale di Forlì al Giro U23, sabato 23 giugno ha conquistato il campionato italiano Under 23 a Taino (Va), staccando tutti in un finale che ha visto al 2° posto un altro protagonista del Giro d’Italia Under 23: Alberto Dainese, il veneto che aveva conquistato sulle strade di casa il terzo successo italiano al Giro a Valdobbiadene. Ma Edoardo Affini non si è fermato qui, andando a conquistare anche il prestigioso oro a cronometro ai Giochi del Mediterraneo 2018 a Tarragona, in Spagna, sabato 30 giugno, e vincendo anche la prova contro il tempo ai Campionati Europei U23 venerdì 13 luglio in Rep. Ceca (3° l’austriaco Wildauer, anche lui Maglia Rosa per due giorni al Giro Giovani).

Il Giro d’Italia Under 23 ha l’obiettivo di coltivare i giovani talenti, dando loro la possibilità di gareggiare sportivamente e vincere una competizione che li potrebbe portare a sfidare i big del ciclismo a livello mondiale - ha affermato Nicola Lanzetta, Responsabile Mercato Enel Italia -. Coraggio, passione, leadership e spirito di squadra sono i loro valori, gli stessi che Enel vuole trasmettere con il proprio sostegno alla Maglia Rosa del Giro Under 23”.

Italiani competitivi come Affini e Dainese al termine di un Giro d’Italia Under 23 da protagonisti dimostrano l’importanza del confronto ai massimi livelli, considerando che tra gli stranieri al via c’erano grandi talenti come l’australiano Robert Stannard, terzo in classifica generale e ormai pronto al salto al team World Tour Mitchelton-Scott, che al Giro U23 ha conquistato la Maglia Rossa Vodafone della classifica a punti. L’australiano è stato premiato a Ca’ del Poggio da Silvia Stradiotto, funzionario commerciale Vodafone: “Vodafone Italia sostiene il Giro d’Italia U23 perché è un’iniziativa per i giovani ciclisti che risponde pienamente ai valori che la nostra azienda è impegnata a promuovere ogni giorno per la crescita dei giovani talenti in azienda. Lo sport, e il ciclismo in particolare, rappresenta un momento di grande aggregazione e ispirazione per superare i propri limiti, per riuscire ad osare, imparare ed andare oltre”.

Sul podio era finito anche un altro grande talento del ciclismo mondiale, il portoghese Joao Almeida del team Professional statunitense Hagens Berman Axeon, che alla seconda stagione tra gli Under 23 ha chiuso il Giro d’Italia Giovani al 2° posto, vestendo così la Maglia Bianca Pirelli della classifica dei giovani. Una settimana dopo la fine del Giro U23, il giovane Almeida, che nel 2018 aveva già vinto la Liegi-Bastogne-Liegi Under 23, ha sfiorato il titolo nazionale portoghese sia su strada che a cronometro, chiudendo entrambe le prove al 2° posto.

“Tre cose ci accomunano al Giro d’Italia Under 23: la passione, la performance e il legame con i giovani - dice Antonella Lauriola, COO Business Unit Velo Pirelli che ha lanciato Pzero Velo, una linea di pneumatici di alta gamma per bici da corsa -. Il Giro d'Italia Under 23, per noi, è anche heritage, perché in passato eravamo già legati al Gran Premio Pirelli e ai dilettanti che avevano l'ambizione di distinguersi poi, nel mondo del professionismo”.

E se è vero che il confronto con talenti di questo calibro fa crescere e trovare fiducia in se stessi ai giovani italiani, una bella dimostrazione è quella di Edoardo Francesco Faresin, leader della speciale classifica dei Gran premi della montagna al Giro d’Italia Under 23 e premiato con la Maglia Verde Friliver® Sport, sponsorizzata dalla linea di integratori per sportivi prodotti da Dompé, azienda biofarmaceutica italiana che offre in farmacia soluzioni mirate per i piccoli e grandi disturbi quotidiani. Il veneto, esattamente due settimane dopo la conclusione del Giro, ha ottenuto la sua prima vittoria tra gli Under 23 sabato 30 giugno dominando una cronoscalata, prova per scalatori per eccellenza, la Bologna-San Luca di 2,2 km, tutti con il naso all’insù e pendenze che toccano il 24%.

Un altro italiano che dopo le buone prestazioni al Giro d’Italia Under 23 ha continuato a macinare risultati è Michele Corradini (Mastromarco Sensi Nibali). L’umbro, vincitore della classifica dell’intergiro, solo sette giorni dopo la premiazione finale in cui ha vestito la Maglia Azzurra GLS - corriere espresso è andato a completare il podio dei Campionati Italiani U23, chiudendo al 3° posto dietro Affini e Dainese; prestazioni che hanno portato alla sua convocazione per gli Europei a Brno, in Rep. Ceca.
"Il ciclismo dà una popolarità che non è seconda a nessuno, trasversale in diverse fasce d'età e classi sociali. E soprattutto il Giro d'Italia Under 23 permette anche di fare solidarietà, perché si aiutano dei giovani atleti ad emergere" ha commentato Simone Vicentini, general manager GLS Enterprise. 

Per avere un’ulteriore conferma dello slancio che il Giro d’Italia Under 23 ha dato ai talenti italiani, chiedere a Gianmarco Begnoni (Viris Lomellina). Il velocista veronese, premiato sabato 16 giugno a Ca’ del Poggio con la Maglia Nera Pinarello destinata all’ultimo in classifica, è arrivato primo allo sprint in notturna domenica 17 giugno a Brugnera (Pn): poco più di 24 ore per dimostrare che chi indossa la Maglia Nera non è di sicuro un perdente. Al termine del Giro U23, Begnoni era stato premiato da Fausto Pinarello: “Questa è una maglia che porta con sé grandi valori sportivi e sono certo che chi la indosserà non si sentirà mai l’ultimo”.

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