Di corridori ne ha lanciati moltissimi in tanti anni di grandissimo lavoro come direttore sportivo. Solo per citarne qualcuno nel recente passato ricordiamo l'ucraino Jaroslav Popovich, il sardo Fabio Aru o recentemente il bielorusso Aleksandr Riabushenko che da quest'anno è nei professionisti con la UAE Team Emirates. Dopo una quindicina di anni tra i dilettanti, nel team orobico Palazzago, il bergamasco Olivano Locatelli, classe 1956, ha abbracciato una nuova avventura dirigendo il team professionistico russo Gazprom RusVelo Colnago.
“Mi sono messo in ballo con questa nuova avventura perché ero un po' - non dico stanco perché il ciclismo non mi stanca mai -, ma mi sentivo abbastanza appesantito da tutti questi anni di fila nel dilettantismo. Ho voluto provare e vediamo dove si può arrivare”.
Che tipo di squadra hai tra le mani da plasmare?
“Una squadra composta da atleti che logicamente hanno ognuno di loro una propria cultura e mentalità. Devo capirli e inserirmi, non piano piano ma abbastanza in fretta, portando avanti il lavoro e ottenere dei risultati naturalmente”.
Quali differenze più evidenti hai trovato in questa nuova realtà nei pochi mesi che hai avuto a disposizione?
“Sono ragazzi che innanzitutto vengono da culture molto diverse tra loro: ognuno ha una regione e anche la lingua è diversa, perciò praticamente devo unire una Nazione nella squadra. E' questa la cosa più difficile”.
C'è qualcuno da tenere d'occhio particolarmente tra i tuoi ragazzi oggi al Laigueglia?
“C'è Aleksandr Vlasov, elemento molto giovane, che sta andando bene e potrebbe fare una bella corsa. Non abbiamo fretta nei risultati in quanto stiamo ancora componendo la squadra, però logicamente siamo qui al Laigueglia per provare a stare davanti”.
da Laigueglia Valerio Zeccato