VAN BAARLE: MI MANDA MAMMA RENATE

PROFESSIONISTI | 22/01/2018 | 07:31
Smessa la divisa del Team Can­­nondale, Dylan Van Baar­­le è pronto a onorare al meglio quella della Sky. Il talento olandese cresciuto nella Rabo­bank Continental, un anno fa quarto al Giro delle Fiandre, sogna di migliorarsi nella corsa che ama di più e nella quale nel 2017 è arrivato a un passo dal podio: meglio di lui sono riusciti a fare solo Philippe Gilbert, Greg Van Aver­maet e Niki Terpstra.

Nato a Voorburg 25 anni fa, al quin­to anno da professionista Dylan vuole dimostrare il grande potenziale che ha come atleta da classiche e brevi corse a tappe. La Sky lo ha scelto perché ha già fatto intravedere grandi cose, ora è il momento del decisivo salto di qualità. Per farlo dovrà essere più cattivo. Non lo diciamo noi, ma la sua mamma...

«Mia madre Renate ha rappresentato una voce significativa in molte delle scelte che ho fatto nella mia vita. Mi ha trasmesso lei l’amore per la bicicletta (sia lei che l’ex marito Mario, con cui Dylan non ha più rapporti, hanno corso come amatori in passato, ndr) e così ha fatto con mia sorella Ashlynn, che ha gareggiato nelle categorie giovanili. Mamma ha dedicato la sua vita a noi due. Ricordo i corsi di formazione che ha seguito e le tante volte che mi ha fatto fare dietro motore con lo scooter. Voglio renderla orgogliosa. Mi ri­pe­te spesso che in corsa sono troppo buono. Tradotto in termini di ciclismo: di che a volte devo essere più “ba­stardo”».

E se lo dice la mamma...
«Descriversi non è mai facile, sono un ragazzo come tanti che ha scelto di fare della sua più grande passione un me­stiere. Nel tempo libero mi piace uscire con gli amici, giocare con la playstation, bermi qualche drink in buona compagnia. Non ho interessi particolari oltre al ciclismo. Quando non sono impegnato tra gare e allenamenti sto a casa e mi godo un po’ di relax, visto che viaggiamo già tanto durante l’anno per lavoro. Sono un corridore da classiche, mi piacciono le gare del Nord, le cronometro e le brevi corse a tappe. Non penso proprio di poter dire la mia nei Grandi Giri, sono troppo pesante per affrontare le salite più impegnative (187 cm per 78 kg le sue misure, ndr), anche nei prossimi anni mi concentrerò sulle prove più adatte alle mie caratteristiche. Amando le classiche i miei riferimenti sono sempre stati Fabian Can­cellara e Tom Boonen, le due star del Nord quando ero ragazzino e seguivo le corse in tv».

Talentuoso anche nelle crono, nel 2014 si è aggiudicato il Tour of Britain da­van­ti a Michal Kwiatkowski e Bradley Wiggins, non proprio due atleti qualsiasi. L’estate scorsa aveva rinnovato il contratto che lo legava a Cannondale, ma quando la Sky lo ha chiamato Dy­lan non ha esitato nemmeno un secondo e ha colto al volo l’occasione.
«Quando è uscita la notizia che il gruppo di Jonathan Vaughters aveva difficoltà per restare nel World Tour nel 2018 il team britannico mi ha offerto un posto. Non è stata una decisione fa­cile perché in Cannondale mi sono sempre trovato bene, ma non ho esitato perché Sky è il team più potente in circolazione. Ha un budget stellare e grandi professionalità. Ci ho corso contro negli ultimi quattro anni, so che è la squadra più forte. Sono davvero felice di aver firmato con loro non vedo l’ora di iniziare a correre. Sono sicuro che potranno offrirmi un buon programma, ottimi materiali e staff preparato per le sfide che ci siamo prefissati di affrontare insieme».

Dopo le vacanze a Curaçao, il po­sto che preferisce al mondo, si è rimesso al lavoro per farsi trovare pronto. I suoi più grandi obiettivi non possono che essere le classiche del Nord, quelle in cui già si è messo in mostra.
«Sono il mio target per il 2018. La mia corsa preferita è il Giro delle Fiandre. Nel 2016 mi sono piazzato sesto, l’anno scorso ho finito quarto, ora non mi resta che migliorarmi e salire sul podio della Ronde. Adoro anche la Parigi-Roubaix con il suo magico pavè. Nel corso di questa stagione vorrei affrontare anche un Grande Giro per supportare i nostri capitani, ma decideremo più avanti quale disputerò in base agli obiettivi del team. Mi piace molto l’I­ta­lia, sarebbe bello venire al Giro al fianco di Chris Froome che dopo le vittorie al Tour e alla Vuelta tenta un filotto che sarebbe storico. Il Team Sky è sicuramente la miglior squadra per poter realizzare i miei sogni. Mi trovo al posto giusto nel momento giusto».
Quindi non gli resta che ascoltare i consigli di mamma...

Giulia De Maio, da tuttobici di gennaio
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