
Alla Coppi e Bartali di fine marzo, personalissimo debutto 2025, è andato in crisi di fame come quando era un corridore. Orlando Maini è tornato in ammiraglia con il Team Polti VisitMalta e l’adrenalina, la grinta, l’entusiasmo sono quelli di sempre.
«Sono rimasto quello che conoscete ormai da tanto tempo, a 66 anni, un po’ datato come dico io. Ma il coinvolgimento non cambia mai».
Come è nata questa nuova avventura?
«Da una chiacchierata con Zanatta. Ha intravisto la possibilità di allargare l’organico e mi ha fatto tanto piacere che abbia pensato a me. Ero fermo da un anno e l’idea di poter lavorare ancora con i giovani è stata la molla decisiva».
Pianeta giovani, una sorta di habitat naturale.
«Mi è sempre piaciuto lavorare con loro. So di poterli aiutare a realizzare i loro sogni, esattamente come capitato a me. È uno scambio, l’esperienza di una vita per qualcosa che i giovani ti insegnano sempre».
Piganzoli, Lonardi, Bais sono solo alcuni degli ultimi nomi di una lista lunghissima di corridori che hai avuto…
«Davvero. Senza togliere nulla a nessuno mi piace ricordare due campioni che purtroppo non ci sono più: Marco Pantani e Michele Scarponi. Diametralmente opposti da un punto di vista caratteriale: spesso chiuso e in apparenza ombroso il primo, scherzoso e allegro il secondo. E quanta emozione per ciascuno di loro. Quando capita di leggere il nome di Pantani lungo le strade del Giro d’Italia, mi viene sempre un groppo in gola».
Ivan Basso (Team Principal Polti Visit Malta) è una prima volta per te.
«Grande rispetto nel corso di tanti anni. Ma mai lavorato insieme. Succede ora e ne sono felice. Lo ammiro tanto, per quello che fa e per come lo fa. Ci sta mettendo molto del suo per migliorare la squadra e di conseguenza il ciclismo».
Battute iniziali della stagione. Propositi e umori?
«Guarda, l’invito al Giro d’Italia ha dato grande entusiasmo al team. I giovani sono curiosi. Stiamo già dicendo che vogliamo metterci in mostra, che non faremo corse banali. La stagione sarà lunga, lo spettacolo - anche grazie a campioni come Pogacar - è assicurato. Ma ci aspettiamo anche qualche bella sorpresa».
Non mancheranno in mezzo a qualche crisi di fame, anche per chi sta in ammiraglia. Così come ci saranno entusiasmo e passione: quando al volante c’è Orlando Maini, questi sono ingredienti che non possono mancare.
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