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Beniamino Schiavon, laiguegliese, è stato direttore per molti anni della locale Azienda autonoma di cura e Soggiorno sotto la cui spinta nacque nel 1964 il Trofeo Laigueglia. Il gruppo di dirigenti della corsa ponentina era formato dall'effervescente presidente Giancarlo Garassino, dall'incontenibile Pino Villa e dal lungimirante presidente degli albergatori Angelo Marchiano, ma tutto il paese si mobilitò e seguì con partecipazione questa iniziativa. Dopo alcuni anni Schiavon si trasferì per motivi di lavoro ad Alassio continuando a collaborare per la realizzazione del Laigueglia. La corsa rimase sotto il controllo della Azienda autonoma sino circa alla metà degli anni Ottanta quando subentrò il Comune di Laigueglia e da quel momento l'azienda di Soggiornom che nel frattempo stava per diventare comprensoriale, da Andora a Ceriale, guidata sempre da Garassino e Schiavon, non fu più protagonista.
Arrivato alla pensione Chiavon seguì fino all'ultimo tutto il ciclismo in generale, ma nella fattispecie il Trofeo Laigueglia nel quale aveva lasciato un pezzo di cuore. Sono tanti i racconti delle prime edizioni raccolti dai figli Massimo e Roberto prima della scomparsa di Beniamino, avvenuta nel 2023. Ve li proponiamo in una sorta di corsa a tappe verso l'appuntamento con la classifca di apertura del ciclismo italiano.
1965 IL TROFEO LAIGUEGLIA DIVENTA INTERNAZIONALE
Nel 1964, la prima edizione del Trofeo Laigueglia era andata nel migliore dei modi e gli organizzatori volevano bruciare le tappe, soprattutto per portare alla partenza i cugini transalpini. Siamo alla seconda edizione, la voglia di crescere in fretta era tanta, ma il percorso per poterlo fare prevedeva tempi ben precisi. La volontà di accorciare il tragitto portò il vulcanico Pino Villa a studiare uno stratagemma.
Per poter far diventare una corsa internazionale era obbligatorio svolgere un numero preciso di edizioni a meno ché, senza fare troppa pubblicità, al via della corsa fossero fatti partire, ben consci della multa ricevuta dalla federazione, alcuni corridori stranieri. Il buon Pino si fece in quattro ed alla partenza portò, come promesso, alcuni corridori stranieri, ma non erano atleti qualunque: all'interno di quel plotoncino, tra gli altri, c'erano niente meno che Jacques Anquetil, Raymond Poulidor e Jean Stablinski, tanto per citare i più noti. La corsa fu vinta dall'italianissimo e campione olimpico Marino Vigna, ma il gioco era fatto: il "Laigueglia", nonostante la multa, era ormai una gara internazionale ed era pronto a spiccare il volo.
1 - continua
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