Sono stati attimi caotici con diversi dubbi nell’aria quelli immediatamente successivi all’arrivo della 4ª tappa del Tour of Guangxi. Vedendo che la premiazione tardava ad iniziare, in tanti si sono chiesti cosa stesse succedendo e il pensiero è subito andato a una possibile squalifica comminata dalla giuria a qualcuno dei protagonisti dello sprint finale. Alla fine, domandando in giro, abbiamo appreso dei 20” di penalità dati in classifica generale a Ethan Vernon, una sanzione che ha cambiato l’assegnazione della maglia rossa e anche quella della maglia bianca (consegnata erroneamente dalla giuria ad Alberto Bruttomesso invece che Filip Maciejuk).
Inevitabile dunque, in area stampa, è stato chiedere al britannico cosa ne pensasse della decisione presa e quale fosse la motivazione che gli era stata comunicata.
“Da quello che ho sentito sono stato sanzionato per esser rimasto attaccato a una borraccia che mi stava dando l’ammiraglia dopo l’ultima salita […]” ha rivelato il corridore della Israel-Premier Tech ai giornalisti.
“Sinceramente stavo solo prendendo una borraccia quando sono rientrato in gruppo. In ogni caso, la decisione è stata presa e non va a cambiare l’esito della corsa nel suo complesso. Ero anche con un altro corridore che non è stato penalizzato. È frustrante, ma ne esco comunque come vincitore di tappa e, in generale, resto molto contento della mia settimana. Ora mi piacerebbe vedere Blackmore fare una buona classifica generale, mi renderebbe altrettanto felice per cui domani darò tutto per lui" ha proseguito Vernon entrando poi nel vivo del racconto del finale.
“L'ultima salita è stata molto dura, ho stretto i denti per rientrare al termine della discesa e sono davvero felice di essere riuscito a recuperare le gambe necessarie per sprintare nei 20 km successivi. La vittoria di ieri mi ha sbloccato? Penso di sì. A volte, quando le cose iniziano ad andare per il verso giusto poi tutto viene più semplice. Quando ho lanciato il mio sprint oggi, ho pensato di essere in una buona posizione per vincere come lo ieri e così è stato perché nessuno è riuscito a rimontarmi".
È arrivata così la seconda vittoria di tappa consecutiva per il classe 2000 di Bedford che ieri come oggi ha potuto contare sul prezioso lavoro in fase di leadout di Riley Pickrell.
"Credo che Riley da quando è entrato in questa squadra sia cambiato completamente come corridore. Siamo arrivati qui entrambi come parte dello stesso progetto ma poiché sono stato spesso preso dalle mie ambizioni olimpiche non abbiamo trascorso molto tempo insieme. Lui ha iniziato a concentrarsi sul ruolo di ultimo uomo solo quest'anno ed è già riuscito a fare benissimo. Adesso io mi fido di lui perché so che mi lancerà fantasticamente. L’anno prossimo voglio continuare a lavorare con lui su queste dinamiche per vedere se riusciamo a creare un bel duo".