Chapeau alla super-carriera di Bernard Hinault, Campione del Mondo 1980, vincitore di 5 edizioni del Tour de France, 2 volte trionfatore in classifica generale alla Vuelta a Espana 1979. Bernard passa alla storia anche perché in carriera ha partecipato a 3 Giri d’Italia e li ha vinti tutti. Nel palmares del francese un posto di preminenza lo merita anche il Giro di Lombardia, classica che lui vinse 2 volte, la prima 45 anni fa.
Il Lombardia di sabato 13 ottobre 1979, disturbato dalla pioggia, prese il via dal cuore Milano. Patron Vincenzo Torriani disegnò un percorso comprendente la scalata alla Madonna del Ghisallo dal versante di Erba e Canzo, il meno ripido. Dopo la picchiata su Bellagio i concorrenti – partirono in 155 – costeggiarono il lato interno del Lago di Como ramo di Lecco fino a Malgrate e per loro poi iniziò la scalata da Lecco e a Ballabio e Colle di Balisio (Valsassina). La Ballabio meriterebbe di essere reinserita nel percorso del Lombardia attuale poiché è una salita “cittadina”. Praticamente fino al territorio di Ballabio i pendii sono tutti nella città di Lecco, in paesaggi che hanno ispirato ad Alessandro Manzoni il romanzo “I Promessi Sposi”.
Dopo lo scollinamento a Balisio i protagonisti del Lombardia 1979 proseguirono in discesa fino a Bellano, e poi costeggiando il lago verso Colico e Dongo. Sulla sponda occidentale dello splendido lago di Como iniziavano per i protagonisti le scalate verso Val d’Intelvi e Schignano prima di affrontare il “trampolino” di San Fermo. L’arrivo da molti anni era in via Lungo Lario Trento. In tutto 249 chilometri. La pioggia disturbò i protagonisti nelle battute introduttive. Hinault apparteneva al team Renault su bici Gitane. Il bretone nato ad Yffiniac cominciò le sue accelerate sul tratto Lecco – Colle di Balisio. In molti furono costretti ad abbandonare la corsa. Nel tratto di Lario occidentale il francese si scatenò e solo l’emergente Silvano Contini, alfiere Bianchi-Faema, riuscì a resistergli. E’ doveroso precisare che era quasi sempre lo scatenato francese, vincitore quell’ anno del Tour de France, a fare l’andatura. Sulle salite Bernard azionava lunghi rapporti quasi senza alzarsi di sella e Contini, cittadino di Leggiuno come Gigi Riva , fu bravo a resistergli.
Hinault è nato il 14 novembre 1954, Contini nel gennaio 1958. Col passare dei chilometri il vantaggio di Hinault e Contini nei confronti di Kuiper, De Witte, Jean Luc Vandenbroucke, Masciarelli, Battaglin, Alessandro Pozzi, Vandi e altri corridori aumentò. Sul San Fermo ci fu un concreto tentativo d’inseguimento da parte di Masciarelli, Battaglin e Vandenbroucke. Ma ormai era tardi. Si pensava che Contini fosse in grado di battere Hinault nella volata decisiva. Il corridore di Leggiuno, noto come finisseur, era rimasto sempre in scia al bretone negli ultimi 25 chilometri. Tuttavia Hinault scattò a 250 metri dall’arrivo e vinse agevolmente: Contini aveva dato il massimo in precedenza sulle salite per resistergli. Bernard s’impose a 40, 009 di media, 2° Contini e 3° a 3’20” un Battaglin in maglia Inox Pran che in quella stagione aveva ottenuto soddisfazioni con successi in tante classiche e nella classifica scalatori al Tour de France. Si classificò 4° Jean Luc Vandenbroucke, 5° “Ronny” De Witte, 6° il belga Ludo Peeters, 7° il comasco Alessandro Pozzi, neoprofessionista. Il drappello degli immediati inseguitori si era sgranato sul San Fermo della Battaglia. Hinault aveva regalato a Renault e cicli Gitane un successo importantissimo, con pioggia e salite che avevano decimato i partecipanti.
Esattamente 40 anni fa, ovvero sabato 13 ottobre 1984, Bernard vinse il Lombardia – bis. La “corsa delle foglie morte” prese il via ufficioso dalla Caserma Mameli di via Suzzani a Milano. Era la caserma che ospitava la Compagnia Atleti Bersaglieri ciclisti comandata da Angelo Giacomino, allora giovane ufficiale, in seguito Generale. Il percorso dell’edizione 1984 fortunatamente baciata dal sole era identico nei punti cardini a quello del ’79. I chilometri da compiere erano 251. L’organizzatore Torriani fece dare il via effettivo del Lombardia 1984 in viale Fulvio Testi, all’altezza del Convitto Universitario. Hinault era reduce da successi nella cronoindividuale Gran Premio delle Nazioni e nella cronocoppie Trofeo Baracchi insieme a Francesco Moser, quell’anno bi-primatista dell’ora e vincitore del Giro d’Italia.
Hinault apparteneva al team “La Vie Claire” sponsorizzato dal magnate francese Bernard Tapie. Bernard vinse in modo completamente diverso, rispetto al 1979, il Lombardia. Dopo le scalate a Schignano e Val d’Intelvi il gruppo dei migliori era ancora folto. Prima del San Fermo s’involarono Charly Mottet e l’emergente irlandese Stephen Roche. Vennero ripresi da Hinault, Van Vliet, Prim, Peeters e altri corridori all’inizio del San Fermo. Al quel punto, con un gesto atletico alla Eddy Merckx, il fuoriclasse della Vie Claire scattò e sulle rampe finali del San Fermo moltiplicò il vantaggio sugli inseguitori. Bernard tagliò il traguardo in via Lungo Lario Trento da trionfatore alla media di 40, 831, 2° si classificò il fiammingo Ludo Peeters a 58”, 3° Teun Van Vliet (Olanda), 4° Tommy Prim (Svezia), 5° Stephen Roche, 6° Adrie Van Der Poel (papà di Mathieu) e 7° a 2’27”, in maglia da Campione del Mondo, Claude Criquielion, belga della Vallonia. Col suo 9° posto Emanuele Bombini fu il migliore degli italiani. Bombini, classe 1959, ha corso tra i professionisti dal 1981 al ’91, vincendo diverse gare. In seguito è stato team manager di eccellenti squadre professionistiche e ha lanciato tanti giovani importanti tra quali Eugeni Berzin. Il successo nel Lombardia alzò notevolmente il morale a Hinault che negli Anni 1983 e ’84 non era riuscito a vincere il Tour de France. La vittoria a Como fece da preludio ad un 1985 strepitoso per Hinault. Da notare che quello del 1984 fu l’ultimo Lombardia con arrivo a Como degli Anni 80. La classica tornò a concludersi a Como nel 2004 col successo di Damiano Cunego.