La rivelazione della categoria juniores è senza ombra di dubbio Cristian Remelli. In pochi mesi è salito alla ribalta delle cronache con le vittorie in una tappa del Giro della Lunigiana e nella Sandrigo-Monte Corno. Che a conti fatti gli sono valse la convocazione per il Campionato del Mondo su strada di Zurigo.
Come vivi l’attesa della prima volta in una gara iridata?
“Con un po’ di agitazione, è normale in questi casi-spiega Remelli veronese di Valeggio sul Mincio della Autozai Contri-. Non so cosa mi aspetta ma è una gran bella soddisfazione poter correre un mondiale. Con Dino (il cittì Salvoldi) studieremo la tattica di corsa, anche se inizialmente cercheremo di favorire Finn che sulla carta è il capitano”.
Remelli è stato scelto dalla Nazionale anche perché è un ottimo scalatore. La salita è il suo terreno preferito a il circuito Zurigo abbonda di ascese che rendono il match iridato molto duro e difficile da interpretare.
Sinceramente Cristian ti aspettavi di essere chiamato da Dino Salvoldi?
“Ci speravo, è l’obiettivo di tutti i corridori. Non lo nego ma è stata una bella sorpresa, mai e poi mai avrei pensato di andare al mondiale nei primi mesi di gare. Ho iniziato a crederci dopo i primi risultati e al Lunigiana ho capito che il sogno poteva avverarsi. Ed eccomi qua”.
Se Remelli è cresciuto molto va dato il merito anche all’Autozai Contri che ha messo in condizione di essere ancora più competitivo il proprio corridore. Nuovo stimoli e una nuova preparazione sono stati per il veronese delle componenti fondamentali .
“In Autozai Contri ho trovato una famiglia, e con una preparazione diversa e mirata è aerrivato il salto di qualità per la mia crescita. Il bello, insomma, dove ancora venire”.
Pronto dunque per il suo primo mondiale Remelli, nato il 22 febbraio 2006, studente con Indirizzo Logistico all'Istituto Marconi di Verona. Ciclisticamente è cresciuto con la Società Ciclistica Valeggio dove abita con il padre Matteo, capo cantiere, e la madre Giovanna impiegata alla Zalando.
“Devo la passione per la bici a mia sorella Eleonora (ex ciclista juniores). Avevo 8 anni quando la vidi allenarsi con le ragazzine della categoria G6 e da queL momento è scattata la molla”.
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