L'ORA DEL PASTO. IMERIO E QUEL ROMANZO DI DANNATE FATICHE - 2

LIBRI | 12/09/2024 | 08:12
di Marco Pastonesi

“Imerio” è tornato fra di noi. Non lui, Massignan. Ma il libro su di lui, scritto nel 2012 da Marco Ballestracci e riedito da AlVento/Mulatero (208 pagine, 19 euro). E’, come nel sottotitolo, “un romanzo di dannate fatiche”. Neanche tanto romanzato. E Ballestracci – stessa latitudine, stesso accento, stessi umori di Massignan – ne ha creato un gioiello. Quella che pubblichiamo è la seconda e ultima parte della mia prefazione (la prima parte è stata pubblicata ieri). Grazie


Massignan era un uomo verticale. Non solo per la vocazione a forcelle e valichi, montagne e passi, pendenze e tornanti, ma anche per la resistenza a scorciatoie e inganni. La foto, sempre quella, racconta anche di un’ingiustizia: perché se Imerio è storto, straziato, stremato, ma ostinatamente sui pedali, tutti gli altri (possiamo contare su credibilissime testimonianze) avanzavano illegalmente, e solo la pietà, prima degli spettatori, poi dei giudici e degli organizzatori, aveva concesso loro la grazia, ma falsando l’ordine d’arrivo e rovesciando la storia. A cominciare dalla sua. Dodici anni da professionista e due sole vittorie (ma che vittorie: la prima al Tour de France, la seconda al Giro di Catalogna), però anche due vittorie nella classifica della montagna al Tour de France, e poi un rosario di piazzamenti, come il secondo posto nella classifica finale del Giro d’Italia del 1962. La più letteraria delle sue imprese contempla un altro secondo posto, la tappa del Gavia al Giro del 1960, sul Gavia – la prima volta assoluta del ciclismo, più o meno come camminare sulla Luna – era svettato primo, però, purtroppo per lui era prevista la discesa fino a Bormio, e però, purtroppo per lui era imprevista la foratura, tre volte!, di una gomma, e però, purtroppo per lui, dietro di lui e poi davanti a lui c’era un fuoriclasse come Gaul. Massignan tagliò il traguardo, in lacrime, dietro Gaul. Vincitore morale, gli dicevamo per dargli morale. Scuoteva la testa e ruminava improperi. Mai dire a uno sfortunato che è sfortunato.


Massignan lo si amava. Con tutta l’anima e con tutte le forze. Con l’impotenza di riscrivere la storia e con il pentimento di aver tifato per Nencini o Carlesi, Battistini o Adorni, Ronchini o Pambianco, o per quello sciagurato di Venturelli. Con la nostalgia per una faccia così espressiva e con la gratitudine per una storia così sghemba. Piatto di risotto e bicchiere di vino, Massignan incantava con i suoi racconti. Tre, strepitosi, sono irrinunciabili, anche adesso. Quella volta che compilò una nota-spese: “Un tanto per il treno, perché noi viaggiavamo sempre in treno; un tanto per ristoranti e trattorie; e alla fine aggiunsi ‘poiché l’uomo non è fatto di legno, diecimila lire’. Eberardo Pavesi, direttore sportivo della Legnano, sgranò gli occhi, aggrottò le ciglia, estrasse la pipa dalla bocca, mi squadrò, si rimise la pipa in bocca, e alla fine firmò. Perché l’uomo, e a maggior ragione il corridore, non è fatto di legno”. Quella volta che vinse la tappa pirenaica a Superbagnères: “Ma non sembrava neanche di essere al traguardo, perché c’era un vento così forte che aveva strappato e portato via lo striscione dell’arrivo”. E quella volta che gli contestarono la mancata vita da atleta: “E’ vero. A Nencini, che voleva fumare e bere anche quando indossava la maglia gialla al Tour, accendevo le sigarette e allungavo fiaschi di Chianti. Con il vino neanch’io mi tiravo indietro. Ma cosa volete che fosse mezzo litro di vino quando in un giorno mandavi giù dieci litri di acqua?”.

Aveva 87 anni, Massignan, quando il 3 maggio 2024 è morto da scalatore. Ma custodendo un meraviglioso dono: un libro. Il suo. Ogni corridore avrebbe diritto a un libro, il suo, perché ogni corridore ha una bellissima storia da raccontare, e poi da scrivere, e poi da pubblicare, ed è la sua storia, da vincente o da perduto, da scalatore o da velocista, da capitano o da gregario, da sognatore o da guastatore. Massignan ha trovato un interprete che ha il suo stesso accento, la sua stessa ostinazione, la sua stessa verticalità. L’autore è Marco Ballestracci. E l’opera è questa.

(fine della seconda e ultima parte)

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Continua anche per il 2024 la partnership tra Alé, il celebre produttore veronese di abbigliamento da ciclismo di alta qualità e la UCI Track Champions League. Per l’evento Alé produrrà quasi 300 body su misura che saranno indossati dai migliori ciclisti su...


Ancora una volta in azione i soliti ignoti: hanno preso di mira il negozio dell'ex professionista Walter Delle Case a Gemona del Friuli. Hanno utilizzato un furgone come ariete per sfondare la vetrina del negozio di biciclette e poi, una...


Vincenzo Nibali è pronto a tuffarsi in una nuova avventura, questa volta su quattro ruote. Il campione siciliano, che proprio nei giorni scorsi ha festeggiato il suo 40esimo compleanno, parteciperà al Monza Rally Show alla guida di una GR Yaris...


C’è un missile a due ruote che sta inanellando record sulle salite delle Alpi: ad ottobre ha strappato a Jai Hindley il record di scalata dello Stelvio dal versante di Prato allo Stelvio, settimana scorsa si è preso il record...


Oltre a lavorare in vista della stagione 2025, BePink-Bongioanni "torna in sella" con alcune delle sue specialiste della bici a scatto fisso. Dal oggi a sabato 24 novembre Vittoria Grassi e Andrea Casagranda si misureranno con un importante appuntamento su...


Le amicizie che nascono da bambini e spesso sui campi da gioco, sono forse quelle più forti e che si ricordano per tutta la vita. Così è anche per Remco Evenepoel, che ha voluto mandare un video messaggio speciale ad...


Il conto alla rovescia è iniziato, mancano ormai pochissimi giorni a Beking che sarà nuovamente una perfetta occasione per vivere una giornata piena di emozioni e di impegno a sostegno dello sport, della sostenibilità e solidarietà. La quarta edizione promette...


Zandegù del 1940, Basso del 1945. Zandegù padovano di Rubano, Basso vicentino di Rettorgole frazione di Caldogno. Zandegù figlio di un fornaio, Basso figlio di un contadino. Zandegù unico figlio maschio secondogenito con sette sorelle, Basso primo di tre fratelli....


Sventola il tricolore sul gradino più alto del podio dell'Oscar tuttoBICI Visit Malta riservato agli Under 23: ad imporsi è stato infatti il Campione Italiano della categoria Edoardo Zamperini della Trevigiani Energiapura Marchiol - tra l'altro già vincitore dell'Oscar nel...


Una strada lunga (per ora) 70 anni, iniziata con la bottega dell'allora ventiduenne Ernesto Colnago a Cambiago e che ieri, a quattro anni e mezzo dal passaggio al fondo emiratino che possiede il team UAE, ha posto una pietra miliare…...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024