E’ il 14 agosto 2004, ad Atene gli stradisti si contendono la medaglia d’oro olimpica. Davanti al Partenone la vince il favorito principale: Paolo Bettini. A coronamento dei 211 chilometri il brillante livornese di La California batte in volata Sergio Paulinho (Portogallo), e a 8” giunge Axel Merckx, super-figlio d’arte.
Sono trascorsi esattamente 20 anni dalla splendida vittoria di Paolino Bettini all’Olimpiade, autentico capolavoro di lucidità tattica e forza. Da allora l’Italia non ha più vinto la medaglia d’oro nella corsa su strada delle Olimpiadi. La vittoria di Bettini ai Giochi Olimpici 2004 è altresì capolavoro tattico di Franco Ballerini, dal 2 agosto 2001 ct degli stradisti professionisti azzurri.
Bettini nel 2004 è alla sua seconda stagione in maglia Quick Step e prima di correre ad Atene si aggiudica una tappa al Giro del Mediterraneo, 2 tappe più la classifica generale alla Tirreno-Adriatico. Poi trionfa nella tappa di Bellinzona del Giro di Svizzera e vince anche il Gran Premio di Camaiore d’agosto: Paolo è in forma smagliante.
Ballerini per Atene 2004 costruisce una Nazionale con uomini che conosce benissimo: Daniele Nardello, Luca Paolini, Filippo Pozzato e Bettini sono stati suoi compagni di squadra alla Mapei, mentre il mantovano Cristian Moreni è azzurro all’Olimpiade grazie al Campionato italiano vinto a Santa Croce sull’Arno in una caldissima giornata di giugno.
Prima di partire per Atene la Nazionale italiana gareggia alla Due Giorni Marchigiana di Castelfidardo, all’epoca per professionisti. Poi da Ancona il ct Ballerini e i suoi boys raggiungono direttamente la capitale greca culla delle Olimpiadi.
Nella corsa olimpica la bagarre si scatena dopo 100 chilometri per merito di Jan Ullrich, Campione olimpico di Sydney 2000. Il corridore nato nella vecchia Germania dell’Est vuole diventare il primo nella storia a vincere due edizioni consecutive della corsa su strada ai Giochi. E’ molto temuto anche lo spagnolo Igor Astarloa. Ma il basco detentore del titolo Mondiale degli stradisti cade e si ritira. L’altro temutissimo spagnolo Oscar Freire è coinvolto in una caduta.
A Moreni il ct assegna il ruolo di marcatore “a uomo”. Il mantovano esegue alla lettera, bracca e raggiunge svariati attaccanti. Anche il varesino Daniele Nardello si dimostra marcatore implacabile su Van Heeswijk, Van Petegem e altri. Nei tre giri finali entrano in azione gli affiatatissimi Bettini e Paolini. Su una rampa a due giri dalla conclusione è ancora Bettini, nato a Cecina il primo aprile ’74, ad attaccare. L’allungo del toscano mette in difficoltà Ullrich, Valverde, Vinokourov, McEwen e altri corridori molto temuti.
A reggere il ritmo di Bettini è Paulinho. L’accordo tra Paolo e il sorprendente portoghese è perfetto e i due si rendono imprendibili. Corrono qualche rischio solo a pochi chilometri dalla conclusione quando iniziano a controllarsi e alle loro spalle rinviene fortemente Axel Merckx, anch’egli per alcuni anni portacolori Mapei accanto a Bettini. In vista dell’arrivo Paulinho scatta a sorpresa tuttavia Bettini è inesorabile, rimonta e vince a braccia alzate. Merckx si classifica a 8”. A 12” arriva il principale gruppo di inseguitori. Ad aggiudicarsi lo sprint per la quarta posizione che storicamente ai Giochi Olimpici è la meno gradita (ingiustamente definita “quella della medaglia di legno”) è il tedesco Erik Zabel, 5° è Andrei Hauptman (Slovenia), 6° Kim Kirchen (Lussemburgo) e poi tutti gli altri. Stremato per i fuorigiri nei tratti di salita, il velocista australiano McEwen ottiene solo la dodicesima posizione sull’ordine d’arrivo. Il neo-Campione olimpico al culmine dell’esultanza bacia la foto della moglie Monica e della loro figlia Veronica.
La vittoria di Paolino Bettini arriva 12 anni dopo il successo del comasco Fabio Casartelli a Barcellona. Paolo è anche il primo e tuttora unico italiano che si aggiudica la medaglia d’oro della corsa su strada tesserato da professionista. Tutti gli altri italiani nell’albo d’oro il titolo olimpico l’hanno vinto quando alla prova di ciclismo erano ammessi solo i dilettanti. Col successo di Atene 2004 Bettini si merita la definizione di “archetipo ideale da classiche”.
Chiaramente col successo di Atene l’alfiere Quick Step consolida anche il ruolo di leader azzurro. Parteciperà il 3 ottobre 2004 al Campionato del Mondo di Verona sul circuito delle Torricelle. Ma il Bettini di Verona 2004 logoro per l’intensa e vincente stagione sarà costretto al ritiro. Al Mondiale di Verona primo Oscar Freire, secondo Erik Zabel, terzo Luca Paolini.
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