Tadej Pogacar si sta godendo le ultime ore del giorno di riposo e domani tornerà a correre sulle strade francesi, per vincere il suo terzo Tour de France. In conferenza stampa lo sloveno è apparso sereno, molto tranquillo e non ha preoccupazioni per l’ultima settimana. E’ sereno anche con i suoi avversari e non li vede come nemici e i rapporti sono sereni e con molto rispetto reciproco.
«Il giorno di riposo sta andando bene. Abbiamo fatto un piccolo giro con i ragazzi e ci siamo fermati in un panificio. Non ditelo al mio dietologo, ma ho mangiato il brownie più buono della mia vita».
Ieri Pogacar ha dimostrato ancora una volta la sua superiorità, vincendo la quindicesima tappa con arrivo a Plateau de Beille. «Ieri abbiamo vissuto una delle salite più belle di sempre e siamo andati veramente molto veloci. Penso di aver fatto uno dei record di salita più importanti della mia carriera. Jonas Vingegaard anche è andato forte ed è venuto davvero per conquistare la vittoria. Alla fine ha mostrato davvero le palle. Lui e i suoi compagni hanno fatto davvero una gara fantastica».
Secondo Pogacar in pochi anni sono cambiate molte cose nel ciclismo: è aumentata la professionalità in tutti i settori. «Quando sono arrivato in squadra era tutto diverso, per certi versi era molto più amatoriale. Ma adesso le cose sono cambiate ed è tutto molto più professionale. Le squadre si spingono a vicenda per fare sempre meglio e ieri abbiamo visto una delle salite più veloci di sempre. Posso dire che tutto è cambiato nei miei sei anni da professionista».
Pogacar in gruppo, oltre che per le sue straordinarie capacità atletiche, è noto per essere un corridore capace di andare d’accordo con tutti e gli avversari per lui ci sono solo in gara e appena scende di bicicletta i rapporti sono sempre estremamente cordiali. «Il mio rispetto per Remco è cresciuto enormemente nell’ultimo periodo - ammette il campione sloveno -. Quando l'ho visto in televisione si comportava già da grande campione. Non gli importava quello che dicevano gli altri e faceva semplicemente le sue cose. Ora affrontiamo insieme al Tour, è un ragazzo molto rispettoso e mi piace correre con lui. È un ciclista di grandissima classe».
Il Tour domani partirà per la sua ultima e decisiva settimana e Pogacar, che indossa la maglia gialla, si sente molto sicuro, ammettendo di non avere timore di niente e di nessuno. «La tappa di sabato per me sarà un giro sulle strade di casa. Mi alleno molto su quei percorsi. Comunque sarà una settimana difficile, vedremo sicuramente i fuochi d'artificio e non ho paura di nulla. Ci sono ancora delle belle tappe da percorrere. Certo, non vorrei cadere o ammalarmi quindi cercheremo di evitare qualunque tipo di problema».
Anche con Pogacar si parla di Covid-19, ma il campione sloveno sembra essere assolutamente tranquillo al riguardo, poiché lo aveva avuto prima di partire per il Tour de France. «Il Covid circola nel gruppo e sicuramente girerà anche in montagna con i tifosi. Speriamo di essere risparmiato: l'avevo avuto prima del Tour ed è stato abbastanza leggero, ma se qualcuno ha la febbre ovviamente è meglio fermarsi».
Pogacar ha vinto il Giro d’Italia e quasi certamente vincerà anche il Tour de France. La sua è una superiorità unica e in tanti sperano che lo sloveno possa essere al via anche della Vuelta di Spagna. «È sicuro al 99% che quest'anno non parteciperò alla Vuelta. Un giorno tornerò ad affrontare quella corsa ma non sarà quest’anno».