L'ORA DEL PASTO. COPPI A TERRA, AI SUOI PIEDI. E LA STORIA (TANTE STORIE) CAMBIA

LIBRI | 23/06/2024 | 08:11
di Marco Pastonesi

Carlo Berti tornò a casa a piedi. Fante d’assalto, guardiano e responsabile del faro di Capodistria, prelevato dalle SS e deportato nel lager di Flossenburg, a metà strada fra Praga e Norimberga, tornò a casa dopo 22 giorni a piedi fino al confine con l’Italia e poi con qualche passaggio in treno e camion. Quando apparve nel cortile di casa, era un altro. Pesava 38 kg di meno. E sua moglie, molto per l’emozione e molto per l’impressione, svenne.


Era un altro, Carlo Berti. Non sorrideva più, non parlava più. Come se avesse perduto la voglia di vivere. Finché 33 anni dopo, un pomeriggio di metà maggio del 1978, nel giorno in cui il Giro d’Italia passava dalle parti di casa, guardò suo nipote Alessio Stefano negli occhi e gli disse di sedersi, che gli avrebbe raccontato di quella volta che aveva visto Coppi. Chi? Coppi. Fausto Coppi. Il Campionissimo. E in “Uomini forti, uomini fragili su strade maledette”, il nipote svela la storia.


“La sera del primo giugno del 1950, nonno Carlo aveva saputo del passaggio del Giro al bar del paese. Del resto, lui seguiva solo il pugilato, ma gli amici gli proposero di andare l’indomani a vedere un passaggio della carovana del Giro d’Italia. Ci sarebbero andati in bicicletta, tanto più che il giorno successivo, appunto, ricorreva la festa della Repubblica. La tappa partiva da Vicenza per arrivare a Bolzano passando per Bassano del Grappa e il gruppo di amici programmò di posizionarsi in zona Primolano. Una sgambata di una cinquantina di chilometri, una bottiglia di vino a testa, salami, formaggio, tanto entusiasmo e giro organizzato”.

Coppi era allo zenith della sua carriera. Aveva già vinto tutto. Avrebbe potuto continuare a farlo, non solo in quel 1950, ma ancora, ma sempre, per sempre, perché sembrava invincibile.

“Ore 5 del mattino, nonno Carlo e altri cinque suoi amici, capitanati da Gino Francia, detto ‘Messiè’, partono da Onara di Tombolo in direzione Primolano per vedere il passaggio del Giro d’Italia e fare un pic-nic all’aria aperta, in collina”. Di più: “Otto bottiglie di Clinto, quattro salami, mezzo chilo di formaggio Asiago e tanta voglia di stare insieme”. Ancora di più: “A fine giornata il vino non bastò e ne comprarono altre quattro bocce da un venditore ambulante che passò di lì con un carrettino”. Hugo Koblet in maglia rosa, Coppi quarto a 3’38”, in fuga il solito irrequieto triestino Guido De Santi. Sulle scale di Primolano, quattro curve secche, i tornanti in pavè, ecco il gruppo, “sullo spiano hanno già preso una certa velocità quando, proprio davanti a nonno Carlo e a Messiè, un corridore cade rovinosamente a terra. Nonno Carlo fa un balzo di 5 metri e tenta di aiutarlo ad alzarsi, ma non ha il coraggio di toccarlo, quello sembra essere svenuto. Subito dopo, arriva l’ammiraglia del direttore di corsa Giuseppe Ambrosini con il dottor Campi. ‘E’ caduto Coppi’, gridano tutti”. Per Coppi una triplice frattura del bacino, a Bartali la tappa, a Koblet il Giro. Al nonno Carlo la storia ai propri piedi. E al nipote Alessio Stefano quel racconto.

Quel racconto ha cambiato la vita al giovane – oggi non più giovane – Berti. Si è appassionato di ciclismo, è uno dei ciclostorici più convinti e coinvolti, scrive per periodici e blog, è l’autore di soggetti teatrali e – appunto – di questo libro pubblicato dalle Edizioni Bertato (400 pagine, 15 euro). Dove non c’è una trama, non c’è una linea, non c’è un progetto se non quello di raccogliere e tramandare storie a pedali (e non a caso Giancarlo Brocci, nell’introduzione, lo definisce uno “Zibaldone”). Si comincia con Sante Pollastri, il bandito - amico no, ma conoscente sì - di Costante Girardengo, e si conclude con le Tre Valli Varesine, una classica del calendario nazionale e dunque internazionale, passando attraverso le vicende di campioni come Bartali e Coppi, Anquetil e Gimondi, Taccone e Ocana, ma anche di Panizza e Beccia, o recuperando le parabole di Enrico Brusoni che conquistò un oro olimpico senza medaglia e senza titolo, o di Flavio Martini, fenomeno fra i dilettanti e inespresso fra i professionisti, o ritrovando giornate terribili come quella del Bondone al Giro del 1956, o descrivendo chilometri infernali come quelli della Parigi-Roubaix.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il primo grande Giro ad ufficializzare le prioprie scelte, dopo il via libera dell'Uci all'allargamento a 23 squadre, è il Tour de France. Non ci sono sorprese nelle scelte di ASO: accanto alle 18 formazioni di WorldTour e ai due...


Uno dei grandi assenti negli ordini di arrivo che contano in questa stagione è Fabio Jakobsen. L'olandese del Team Picnic PostNL non è mai riuscito ad essere protagonista e al momento di forzare non riusciva a spingere sui pedali con...


Su richiesta del Professional Cycling Council (PCC) nella sua riunione del 26 marzo, il Comitato di Gestione dell'Union Cycliste Internationale (UCI) si è pronunciato su due importanti e urgenti modifiche regolamentari: la prima riguardante l'aggiunta di una ventitreesima squadra nei...


A primavera, lo sanno tutti, tornano le rondini, i fiori nei prati, la Classicissima e l'Almanacco del Ciclismo! E la primavera degli appassionati cdelle due ruote omincia oggi perché dopo le rondini, i fiori e la Sanremo, ecco arrivare l'edizione...


Si terrà il 2 aprile alle ore 13 a Bruxelles, presso il Comitato delle Regioni dell'Unione Europea, l’evento "Ciclismo, Valori e Territori", promosso dalla Lega del Ciclismo Professionistico, che gode del patrocinio del Comitato stesso, di cui il Presidente Roberto Pella è membro in qualità...


Sicuramente questa non è la primavera di Arnaud De Lie: ieri il campione del Belgio si è fermato durante la Gand-Wevelgem. Il portacolori della Lotto è rimasto incastrato insieme ad altri corridori nell'ultimo gruppo della corsa e si è ritirato...


Per chi pensa che da Brescia a Bergamo, o da Bergamo a Brescia, in bici sia - le strade, il traffico, l’inquinamento – una follia. Ediciclo ha appena pubblicato una guida del cammino a piedi che unisce Brescia a Bergamo...


La linea PRO, quella ideata da EthicSport per supportare gli atleti di alto livello in attività particolarmente faticose e prolungate nel tempo,  si completa oggi con Super Dextrin® PRO, un integratore energetico di ultima generazione che si distingue per la presenza...


Lo splendido scenario del Castello di San Pietro in Cerro, nell’omonimo comune in provincia di Piacenza, ha fatto da cornice alla presentazione delle gare internazionali di ciclismo su pista dei Sei Giorni delle Rose Bianche, prestigiosa manifestazione che andrà...


Tanta italiana nella classica austriaca Eröffnungsrennen Leonding svoltasi sulla distanza di 153 chilometri. La gara ha visto il successo di Riccardo Zoidl, austriaco del team Hrinkow Advarics, che sul traguardo ha preceduto il brianzolo Giacomo Ballabio suo compagno di squadra....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024