La vincitrice del Campionato Italiano Toscana 2024 potrà pagare una cena alle compagne, ma poco di più. Il tema montepremi alle sfide tricolori era emerso con forza nel 2016 quando Elena Cecchini, supportata dal resto del gruppo rosa, aveva sollevato l'argomento dopo aver vinto a Boario Terme e aveva ottenuto dall'allora presidente FCI Renato Di Rocco un aumento per gli anni successivi.
Da allora il movimento al femminile è cresciuto notevolmente, i contratti delle cicliste World Tour sono ormai equiparati a quelli maschili, il Tour de France Femmes è tornato a brillare, nuove corse sono nate (e nasceranno a breve, Milano-Sanremo compresa), ma il divario tra i premi ai campionati nazionali rimane imbarazzante. Durante la rassegna tricolore infatti le Donne Élite non sono equiparate ai colleghi pari grado ma agli Under 23. Il montepremi minimo previsto dai regolamenti per la prova su strada femminile in linea è di 2.180 euro, contro i 26.000 degli uomini. Da tabelle FCI Elisa Longo Borghini se si confermerà in maglia tricolore riceverà 1.000 euro, mentre il titolo che Simone Velasco dovrà difendere vale 10.400 euro.
Un divario esagerato, che non si trova in altri paesi europei ma nemmeno tra i più lontani dal continente culla del ciclismo. In Nigeria, per esempio, i premi sono paritari da ormai qualche anno. A quanto ci risulta l'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI) e la Federazione Ciclistica Italiana (FCI) stanno cercando di trovare una soluzione per ottenere gradualmente un aumento del montepremi femminile e avvicinarlo a quello maschile, anch'esso per la verità fermo dai tempi in cui l'euro ha sostituito la lira.
Nell'attesa che la politica faccia il suo corso, apprezzabile il gesto della società organizzatrice del Campionato Italiano donne élite di quest'anno, l'As Aurora, che ha stabilito di alzare il montepremi in maniera simbolica di 100 euro a testa alle prime 10 classificate della prova in linea per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della parità di genere nello sport.
«É necessario lavorare ancora molto e seriamente per colmare le differenze tra settore femminile e maschile nel mondo sportivo italiano, soprattutto sul fronte del montepremi delle gare e dei ruoli dirigenziali, solo per citare due esempi di una lunga serie di situazioni di disparità di genere che non possono più essere tollerate» dichiara Daniele Grazi, direttore generale di Toscana Tricolore 2024.