Sono passati dieci anni, era una bella giornata di sole e in redazione ci stavamo preparando a seguire la prima tappa del Giro d'Italia, era la cronosquadre di Belfast, con quel piacevole senso di emozione che regala sempre il ritorno della corsa rosa e con la voglia di voltare pagina dopo aver avuto pochi giorni prima la notizia della scomparsa di Paola Argelli, giornalista romagnola e grande amica di tuttobiciweb.
D'improvviso a rompere la magia del momento, lo squillo del telefono: «Marzione non c'è più». L'incredulità si manifesta con una sequela di "ma come", "ma quando", "ma non è possibile", "ma no...".
La realtà però è quella più cruda: Marzio Gazzetta è morto il 9 maggio del 2014, investito da un furgoncino mentre portava a spasso il suo cane su strada Riano, nel Langhiranese, a pochi chilometri da Parma, dove aveva scelto di vivere da un anno. Un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo e se l'è portato via a soli 64 anni.
A dieci anni di distanza il ricordo è più vivo che mai, in fondo sembra che Marzio sia appena andato via e che debba tornare da un momento all'altro per proporre un articolo, per parlare di cavalli, per inviare un fax, per scrivere della sua mountain bike, per raccontare una nuova storia.
Caro Marzione, noi ci abbiamo provato, in tutti questi anni, a far girare il giradischi ma abbiamo ottenuto un solo risultato: capire che non siamo bravi a farlo come lo facevi tu.