Ale-Jet sale a quota cinquanta. Auguri allo spezzino Alessandro Petacchi che oggi 3 gennaio compie mezzo secolo. Onori a colui che in carriera ci ha regalato pagine esaltanti. Il velocista-galantuomo entrato nella stima e simpatia di tutti a suon di vittorie ha avuto una carriera lunghissima e vincente: la prima vittoria, una tappa al Tour de Langkawi in Malesia all’età di 24 anni, l’ultima a 40, il Grand Prix Pino Cerami in Belgio. Le sue 154 vittorie a carattere individuale ottenute in gare di calendario internazionale senza contare cronosquadre, classifiche a punti e circuiti a ingaggio lo proiettano tra i migliori della storia. In Italia solo Francesco Moser, Beppe Saronni e “Re Leone” Mario Cipollini hanno vinto più di lui. Ale-Jet è quarto nella classifica di una nazione ciclisticamente evoluta. Nelle categorie giovanili era passista e passista veloce, da professionista col trascorrere degli anni si è specializzato velocista.
Petacchi ha esordito tra i professionisti nel team di Bruno Reverberi denominato Scrigno-Blue Storm all’età di 22 anni e dopo i 26 ha raggiunto l’apice di rendimento. La carriera di Petacchi è terminata nel 2015 con maglia Southeast. Un vincente nato, altresì trionfatore in classiche dello spessore di Milano-Sanremo (2005) e Parigi-Tours (2007), capace all’occorrenza di fare il gregario di lusso. E’ accaduto al Mondiale di Zolder 2002, in cui ha pilotato alla vittoria il suo nobile rivale Mario Cipollini, e anche negli anni 2013 e 2014 all’Omega-Pharma a favore soprattutto di Mark Cavendish. Nel caso di Petacchi i successi di tappa ottenuti in grandi giri hanno più risonanza delle classiche. Al Giro d’Italia ha vinto 27 tappe globalmente (5 sono state revocate), 6 al Tour de France e 20 alla Vuelta a Espana. Al Giro d’Italia 2004 si è aggiudicato la classifica a punti, esattamente come al Tour de France 2010. Un signore dai grandi numeri che nella storia del Giro firmò il suo capolavoro il 10 maggio 2003, nella prima tappa del Giro d’Italia. Era la Lecce-Lecce, un giro nel Salento di 201 chilometri. All’arrivo primo Petacchi griffato Fassa Bortolo, secondo Re Leone Cipollini in maglia da Campione del Mondo, terzo Angelo Furlan. Petacchi battè un Cipollini tutt’altro che in disarmo. Re Leone in quell’edizione riuscì ad ottenere i successi di tappa numero 41 e 42 , superando Alfredo Binda.
Tuttavia la vittoria di Alessandro a Lecce rappresentò una svolta, il superamento del gradino necessario a diventare il numero uno dei velocisti in Italia e spesso nel mondo. Il 2003 fu un anno magico per Alessandro, vincitore di 6 tappe al Giro d’Italia, 4 al Tour e 5 alla Vuelta a Espana. Il 2004 è l’altro anno magico di Ale-Jet, sempre capitano della Fassa Bortolo, autore del più storico dei suoi primati: le 9 vittorie di tappa al Giro d’Italia. E’ il record nell’era moderna del Giro d’Italia, non assoluto: Alfredo Binda riuscì in una sola edizione a vincerne 12 su 15, ma erano altri tempi. Petacchi nel 2004 vinse alla seconda giornata di gara ad Alba, e in seguito sui traguardi di Civitella Val di Chiana, Valmontone, Policoro, Ascoli Piceno, Treviso, Pola, San Vendemiano e all’epilogo di Milano in Corso Venezia.
Ale-Jet Campione di fair-play non fece una piega quando qualche anno dopo il timone della corsa rosa passò da Carmine Castellano ad Angelo Zomegnan che tra i primi propositi manifestò quello di “non disegnare più un Giro d’Italia in cui un velocista può ottenere 9 successi di tappa”. Se quelli delle vittorie alla Sanremo 2005, alla Paris-Tours 2007 e a Lecce 2003 sono stati i giorni più belli, ne è esistito anche uno meno felice dal punto di vista squisitamente agonistico. E’ relativo al 25 settembre 2005, giorno del Mondiale a Madrid con rettilineo d’arrivo davanti allo Stadio Santiago Bernabeu. Quel Mondiale “cittadino” in Madrid, 273 chilometri, sembrava disegnato apposta per Alessandro Petacchi e l’allora ct azzurro Franco Ballerini gli mise a disposizione anche il fidato apripista Marco Velo. I dislivelli del circuito di Madrid non dovevano teoricamente impensierire Alessandro Petacchi. Purtroppo il “Peta” di quel giorno non era la versione migliore. Vinse Tom Boonen allo sprint e Alessandro arrivò 35°, nel gruppo a 25” . Nel nucleo di testa c’erano il brasiliano Murilo Fischer, 5° classificato, il nono Dean (Nuova Zelanda) e altri passisti veloci. Ma non Alessandro Petacchi che rispetto a Fischer e Dean era nettamente superiore. Il 25 settembre 2005 è l’unico giorno in cui Ale-Jet ha fallito un appuntamento storico. La maglia iridata avrebbe rappresentato la ciliegina sulla torta comunque favolosa della sua carriera. Il 2005 è la sua stagione record riguardo le vittorie, ben 25 senza circuiti, cronosquadre e classifiche speciali. Oltre a Scrigno e Fassa Bortolo (nel team di Paolo Fassa e del sergente di ferro Giancarlo Ferretti ha corso sei stagioni) Ale-Jet è stato ha militato conle divise di Milram, Lpr, Lampre, infine Omega Pharma-Quick Step e appunto Southeast. In ogni squadra si è fatto apprezzare e salvo la South East della sua ventesima stagione tra i professionisti ha sempre vinto. Primo nello sport, primo nella vita, Alessandro continua a farsi stimare anche nel post-carriera agonistica. E’ diventato in punta di piedi opinionista Rai: in trasmissione e nella vita mantiene il suo aplomb di persona simpatica, signorile, affabile. Auguri Alessandro, buon cinquantesimo compleanno!