Era il lockdown del 2020 e, tra le tante gioie della vita che quel periodo cancellò o rinviò, ci fu il Giro d'Italia. Allora Cristiano Gatti, storica firma di Tuttobiciweb e compagno d'avventure alla corsa rosa di Pier Augusto Stagi e Angelo Costa, decise di far svolgere il Giro in un libro. Nacque così IL NATALE DI MAGGIO (perché questo è l'appuntamento col Giro per chi lo vive annualmente dall'interno) un libro che, in 370 pagine di racconto ironico, istrionico e pur sentimentale, racchiude l'ultra-trentennale esperienza da inviati del magico trio. L'espediente narrativo di Gatti è alquanto originale: unire tanti episodi, sia prettamente sportivi che di vita in gara dei tre protagonisti, realmente accaduti nelle più vicine edizioni precedenti, e metterli sapientemente in fila a comporre un'unica edizione del Giro, immaginaria ma molto verosimile.
Il lettore rivivrà quindi dinamiche ciclistiche e vincitori di tappa che ben ricorderà, mentre scoprirà cosa voglia dire condividere «un Giro d'Italia in tre, sulla stessa macchina, negli stessi alberghi, nelle stesse trattorie, nelle stesse sale stampa... un test socioantropologico che non presenta uguali» come si legge nella quarta di copertina. Si passa dalle storie tese Roglic-Nibali agli incontri con direttori sportivi, colleghi di altre testate e addetti stampa, dalle volate di Viviani alle tappe ristoratrici che sono il sale (e il pepe, e aggiungete gli ingredienti che volete) del viaggio dentro il Giro di un giornalista, dalle bellezze del nostro Paese al rapporto di vera amicizia, costellato dell'intero spettro di comportamenti e relazioni umane, dei signori Gatti, Stagi e Costa.
Della nutritissima antologia che gli eroi del romanzo incontrano sulle strade del loro Giro c'è anche Riccardo Magrini, che stasera (non in versione letteraria bensì in carne e ossa) ha tenuto banco in un'appassionata ri-ri-ri-presentazione del libro presso il negozio Cicli Drali Milano. Seduti al suo fianco, l'autore Cristiano Gatti e il nostro direttore Pier Augusto Stagi. Assente, ma presente "col cuore" dalle sue terre reggiane, Angelo Costa, ribattezzato Capo del Didietro dagli altri due sodali in quanto addetto ai sedili posteriori dell'ammiraglia TuttoBici.
Chi guida abitualmente l'auto è proprio Gatti, che ha aperto questa serata meneghina insieme a Stagi (occupante del sedile del passeggero al Giro) e ha spiegato il senso più profondo del libro e di come l'ha scritto: «Il Giro è come una droga, e quando a maggio 2020 è venuto a mancare per cause di forza maggiore ho voluto comunque mettere quel fascino su carta. Ho cercato di rifuggire il tono epico che in genere accompagna il ciclismo, cercando di far stare tutto in un unico Giro, e ho voluto far conoscere tante persone che non si conoscono da fuori ma costituiscono lo scheletro del Giro d'Italia. Probabilmente senza un Vegni la gara si fa, ma senza un Morlin...»
Gatti si è inoltre augurato che il ciclismo, pur essendosi evoluto al passo coi tempi, non perda mai la dimensione umana e "di villaggio" che tuttora conserva. Compresa la libertà dei corridori di offendersi per le critiche giornalistiche e confrontarsi apertamente. A tal proposito, non manca la vena tagliente che voi lettori ben conoscete: «Il gran finale a Roma di per sé è bellissimo però tutto il romanticismo mi crolla quando penso che ciò avviene in base a un contratto per chi offre di più. E se domani mi offre di più Voghera, finisco a Voghera. E rimanendo in discorsi geografici, ammetto di avere un debole per le fasi del Giro al Sud: quella prima settimana, in quei luoghi bellissimi e ancora con poca tensione, sono tra i miei momenti preferiti insieme al solenne attaccamento dell'adesivo alla macchina.»
Infine, appunto, il Magro. Prima l'imitazione di Adriano De Zan, poi i ricordi dei tempi gloriosi in cui un cappellino e una borraccia ufficiale del Giro erano i più potenti dei pass (e forse, in parte, ancora oggi), l'aneddoto sulla sua vittoria di tappa a Montefiascone dove si auto-organizzò all'improvvisata la conferenza stampa da vincitore, l'ottimo rapporto con le più grandi firme del momento, e le considerazioni sulle difficoltà del ciclismo attuale a sostenere economicamente una struttura sempre più professionale e "aziendale". Fino alla riflessione conclusive sul libro presentato: «Quest'opera tratteggia perfettamente la dimensione impegnata ma anche leggera con cui questi tre giornalisti s'immergono insieme in quella grande rappresentazione della vita che è la corsa rosa: si percepisce in Cristiano un entusiasmo intatto dal 1988! E all'ultima pagina si respira la stessa amarezza, lo stesso magone, di quando finisce il vero Giro d'Italia.»
Un'amarezza, aggiungiamo noi, che è tanto più acuta quanto più è stato emozionante il viaggio. Buona lettura!
Il Natale di Maggio
di Cristiano Gatti
Prima Pagina Edizioni
https://www.amazon.it/Natale-maggio-Cristiano-Gatti/dp/8894572617
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