In Toscana, presso l’accogliente sede del Banco Fiorentino Mugello-Impruneta-Signa a Calenzano, si è tenuta la prima riunione in Italia, almeno a questi livelli, per parlare della Riforma dello sport e del lavoro, dopo l’entrata in vigore nell’estate scorsa della nuova e pesante normativa. Complimenti d’obbligo allora al Comitato Regionale Toscana, al suo presidente Saverio Metti ed a Daniele Grazi, per aver organizzato l’incontro in una sala gremita di rappresentanti di società di tutte le province toscane (140 gli intervenuti), che hanno avuto modo di ammirare anche lo splendido trofeo della Partenza del Tour de France 2024 da Firenze, esposto accanto al tavolo degli oratori.
C’era il vertice della Federazione Ciclistica Italiana con il presidente Cordiano Dagnoni, che ha tenuto a ringraziare il Comitato Toscana per l’iniziativa e il comune di Calenzano per un progetto verso il ciclismo al quale sta alacremente lavorando. Presenti anche il vice presidente vicario Carmine Acquasanta, il segretario generale Marcello Tolu ed il vice Marco Castellano, ed ancora il commercialista Simone Marchi, il referente fiscale della FCI Enrico Savio, il presidente del collegio dei sindaci revisori Simone Mannelli, l’avv. Nuri Venturelli. All’inizio dei lavori hanno portato il saluto oltre al presidente regionale Saverio Metti, anche il direttore generale del Banco Fiorentino David Menetti, il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini, il presidente della FCI Dagnoni e il vice vicario Acquasanta. Il titolo dell’incontro era “Cavalchiamo la Riforma!“ che alcuni dei presenti hanno definito “scellerata”.
“Il legislatore nello scrivere la normativa – ha detto il segretario Tolu – avrebbe dovuto usare maggiore prudenza ed ascoltare la voce delle varie Federazioni che hanno espresso sino da subito seri dubbi su questa riforma”. La Federciclismo è stata colpita in maniera particolare dalla normativa e sta facendo di tutto per cercare di far cambiare qualcosa. Lunga, articolata chiara ed efficace, l’esposizione e illustrazione delle nuove norme da parte del fiscalista Enrico Savio. Dopo aver spiegato la definizione di Enti sportivi e Lavoro, ha parlato della disciplina sportiva associata, del lavoratore sportivo, della forma giuridica, e ancora dell’atto costitutivo e statuto di una società e della sua iscrizione nel Registro. Si è soffermato anche per le domande poste, su cosa si intende per attività didattica, di acquisto della personalità giuridica, dell’assenza di fini di lucro.
Altro tema con l’integrazione anche di Castellano, Tolu, Marchi e Mannelli, su come vanno pagati i premi gara, quindi la differenza tra lavoratore sportivo, lavoro subordinato, autonomo, Co.Co.Co. e lavoro occasionale. Savio si è soffermato anche sul certificato penale del casellario giudiziale richiesto dal datore di lavoro, delle mansioni dei lavoratori in seno alle società sportive. Dopo opportune precisazioni in risposta alla preoccupate domande poste dalle società presenti, l’avvocato Nuri Venturelli si è soffermato sugli aspetti penali dell’attività, notevolmente appesantita per direttori di corsa e di organizzazione e dell’assicurazione garantita dalla Federciclismo, alla quale occorre rivolgersi immediatamente in caso di incidente, in allenamento oppure in gara al fine di seguire tutta la pratica.
Alla fine nel trarre le conclusioni del proficuo ed importante incontro di Calenzano, per chiarirsi un po' le idee, qualche preoccupazione in meno da parte delle società, anche se la riforma impone serie difficoltà anche alla stessa Federazione Ciclistica Italiana per adempiere a tutte le tematiche. La normativa purtroppo è questa, e quindi occorre con questa fare i conti per svolgere l’attività con aumento innegabile dei costi per le società ciclistiche e tutti gli altri aspetti normativi cui adempiere e che riguardano tutte le figure e gli addetti che operano nel ciclismo. La speranza che qualcosa in futuro possa cambiare per le ASD attraverso l’opera del CONI, delle Federazioni sportive (quella ciclistica in prima fila), e con il supporto dei fiscalisti delle società, ma intanto questa la situazione preoccupante.