La prima è andata. E come premio Matteo Scalco e Lorenzo Conforti si sono meritati una bella trasferta al caldo umido del Tour de Langkawi per concludere la loro stagione. Entrambi classe 2004, quest’anno hanno fatto il doppio salto da junior a professionisti, entrando nel progetto giovani della Green Project-Bardiani CSF-Faizanè, quindi correndo in buona parte corse U23 oppure .2, di livello semiprofessionistico.
«La squadra ci ha lasciati molto tranquilli, senza chiederci nulla in particolare - spiega Conforti -. Lo step dagli junior l’ho sentito ma penso di averlo gestito bene, anche perché sono riuscito subito a legare con tutti i compagni, giovani e più esperti».
«Ritengo che il progetto giovani della squadra stia funzionando, lo dimostrano Pellizzari, Martinelli e anche Pinarello, i cui risultati sono sicuramente ottimi, e poi Conforti, Paletti ed io credo che il nostro apporto lo stiamo portando - ha aggiunto Scalco -. Finita la scuola potremo ora fare un inverno fatto bene, e chissà che i risultati non vengano subito fuori».
Conforti si è piazzato tanto, soprattutto in volata, con due secondi posti parziali alla Belgrado-Banja Luka e al recente Taihu Lake, mentre Scalco ha vinto la Coppa della Pace e chiuso nei 20 il Giro Next Gen, risultando il terzo miglior italiano. Entrambi concordano su una cosa, l’importanza delle le corse a tappe, che da junior hanno fatto poco: «In generale ho fatto davvero tanta esperienza, le corse a tappe ti danno molto in termini di crescita, e non sono mancate le occasioni per provare a fare qualcosa di buono - prosegue Conforti -. Ho colto qualche piazzamento e altre volte mi sono messo a disposizione dei compagni».
«Questa è addirittura la sesta corsa a tappe della mia stagione e la seconda di 8 giorni - dice invece il 19enne di Sandrigo -. Danno tanta gamba, dal Carpathian Race al Alpes Isere Tour ho avvertito un miglioramento netto del motore, e me ne sono accorto vincendo la Coppa della Pace e il Giro Next Gen, dove sono rimasto spesso coi migliori, aiutando Martinelli».
In questo Tour de Langkawi il giovane toscano di Monsummano Terme si è piazzato in Top 10 in tutte e tre le prime tappe: «Non sono un velocista, ma ho un buon picco di velocità. E poi non ho paura, quando c’è da buttarsi non mi tiro indietro. In questi giorni sono a disposizione di Zanoncello, anche se poi lui è molto bravo a piazzarsi bene e alla fine ho avuto modo di fare anch’io il mio sprint».
Scalco, invece, è stato tra gli attaccanti di oggi e c’è curiosità nel vederlo nell’arrivo in salita di Genting Highlands: «Il mio fisico dice che sono uno scalatore e sto lavorando molto su quelle caratteristiche. Genting Highlands è una bella salita, lunga e con pendenze interessanti. L’unica volta che ho fatto una salita lunga così in gara è stata lo Stelvio, quindi non vedo l’ora di mettermi alla prova».
La testa, però, è già al prossimo anno e oltre, per capire meglio i propri limiti: «Ci sono tanti dettagli della preparazione da sistemare, e proprio perché eravamo a scuola son stati trascurati. Ora abbiamo cambiato vita e il prossimo anno avremo le idee sicuramente più chiare» concludono i due ragazzi.
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