Piazza di Spagna, piazza San Pietro, piazza Navona. E lo Slargo Alessandrino? Villa Borghese, Villa Ada, Villa Glori. E il Ponte della Musica? Le Mura Aureliane, Gianicolensi, Leonine. E i murales di Ostia? Il Colosseo. E la casa di Alberto Sordi? Roma: c’è ancora da vagare e trovare, c’è spesso da sorprendersi e illuminarsi, c’è sempre da visitare e scoprire, e c’è già da rivisitare e riscoprire.
“Roma, guida insolita per esploratori urbani” (240 pagine, 15 euro): l’ha scritta Carlo Coronati, l’ha pubblicata Edizioni Il Lupo, l’ha raccomandata Riccardo Virgili della FederTrek. Quindici trekking urbani, da 12 a 15 km, a piedi o in bicicletta, per vagabondare nei parchi, nelle periferie, nella street art, nei borghetti della Capitale.
Coronati propone di spingersi nei quartieri di Testaccio, Aventino e San Saba; ammirare la Garbatella e i murales di Tor Marancia; percorrere dall’Eur all’Ostiense lungo il Tevere; affrontare scale e scalette di Monteverde; partire da Villa Pamphilj e arrivare a Villa York; oppure da Monte Mario a Monte del Gallo; oppure da Ponte Milvio ai Parioli e a Villa Balestra; approfondire la parte selvaggia di Villa Ada; trasferirsi da Villa Ada a Ponte Mammolo lungo l’Aniene; introdursi in Tor Tre Teste, Centocelle e Torpignattara; andare dal Mandrione al Pigneto; oppure dal Quadraro a Ponte Mammolo per la Cervelletta; privilegiare Tor Fiscale, il Parco degli Acquedotti e l’Appia Antica; perlustrare dalla Caffarella a Colle Oppio e a Piazza Vittorio; dedicarsi a Cecchignoletta, Appia Antica e Caffarella.
Ogni proposta è descritta geograficamente e storicamente, ma anche con curiosità e citazioni, agilmente e realisticamente, ed è corredata da una scheda tecnica con la partenza e l’arrivo, il numero dei km e delle ore, la percentuale delle aree verdi e di quelle urbane, la percentuale della ciclabilità, le fermate più vicine di metro, treni e bus. Più mappe e foto a colori.
“Ho cercato di prendere ago e filo – scrive Coronati – e tesserla con questi 15 percorsi quasi tutti in traversata (pochissimi ad anello) per cucire tante memorie partendo dalle periferie, andando verso il centro, scegliendo il verde quando possibile o seguendo stradine elusive, tranquille, armoniose, che rendessero il cammino”, o la pedalata, “sempre gradevole e il più possibile silenzioso”. Ma l’autore non ha disdegnato “alcune brevi tratti ‘brutti’, necessari per proseguire ma anche inevitabili per conoscere e capire la realtà”.
Roma è, nonostante tutto, ancora seducente. Roma è, soprattutto a piedi e in bici, ancora magica.
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