TENEMOS UN SUEÑO: GIRO DEL PERÙ CON ARRIVO IN SALITA A MACHU PICCHU

DIBATTITO | 23/11/2022 | 08:08
di Nicolò Vallone

Il bello del ciclismo è che si corre direttamente nei luoghi, senza il filtro di uno stadio, un'arena o un palazzetto. Le corse in bici esaltano gli ambienti, gli ambienti esaltano le corse in bici. Nulla di strano che chi scrive, durante una vacanza in Perù con amici, sia stato colto da un "lampo ciclistico" durante una visita al Machu Picchu. Guardando infatti, dall'alto dell'antica città degli Incas, la sequela di tornanti a gomito [in foto] che un paio d'ore prima ci aveva portati per 7 chilometri da Aguas Calientes a una delle sette meraviglie del mondo, ci è venuto spontaneo pensare: quanto sarebbe magica una gara a tappe professionistica in Perù, la cui etapa reina preveda partenza da Ollantaytambo e traguardo in salita sul Machu Picchu (altitudine ca. 2400 metri) con premiazione nel Tempio del Sole o in quello dell'Acqua? Praticamente, la risposta latinoamericana a Mortirolo e Alpe d'Huez. Più breve, sì, ma ci sentiamo di dire più suggestiva. 


Per quanto riguarda le altre frazioni, alcuni scenari spuntano da sé. Grande antipasto d'altura sarebbero i dintorni di Cuzco, tra le numerose rovine imperiali e le asperità del monte Apu. Ci sarebbe spazio pure per una giornatina da attaccanti coi polmoni d'acciaio: Juliaca-Puno, ovvero muri verticali e mini-sprint o solitaria sul lago Titicaca a oltre 3800 metri s.l.m., qualcosa di unico. Senza trascurare una capatina ad Arequipa e una a Trujillo, ci spostiamo sulla passerella finale per velocisti: ovviamente nella capitale Lima, coi chilometri finali negli stradoni ben tenuti del quartiere Miraflores e volata sul lungomare (o meglio, lungoceano. Pacifico). E non finisce mica qui: a margine, una mini-classica gravel nell'aridissimo e salatissimo deserto di Paracas.


Ve l'immaginate lo stuolo di gente entusiasta che si riverserebbe ai lati delle strade, con annessi lama e alpaca nei tapponi? Che spettacolo per il mondo della bicicletta! Che volano per un'economia che poggia prevalentemente sul turismo! Che ribalta per una potenziale ennesima realtà sudamericana emergente!

Tutto letteralmente meraviglioso. Ora però lasciamo da parte le vertigini dei sogni e caliamo ad altitudini di pensiero più terrene. Se il Sudamerica ti ammalia così tanto è anche per quel senso di sospensione del tempo, che se visto con occhi meno turistici e più prosaici ha i contorni della fatica. Fatica di stare al passo con la modernità infrastrutturale. Un dettaglio non irrilevante dell'ascesa che ci ha ispirato, ad esempio, è il suo fondo ai limiti dello sterrato. Senza contare poi i bordi protetti solo qua e là da alberi. Un autentico attentato alla sicurezza dei ciclisti (nonché dei numerosi pullman che macinano quei tornanti accidentati in ambo i sensi di marcia). Inoltre, quando si arriva in cima c'è poco spazio per tutto l'allestimento post-gara e i parcheggi di bus e mezzi vari: dopo pochi metri di piazzale d'ingresso, biglietteria e baretto, si entra subito nel sito archeologico. E il resto delle strade peruviane non è che sia mediamente un trionfo d'asfalto. Fantasticare, tuttavia, non guasta: con qualche adattamento logistico, si potrebbe provare quantomeno a pensarci.

Il vero problema non è avere l'intuizione: non escludiamo che altre persone, dalle più alle meno influenti, possano aver maturato idee simili alla nostra. Ciò che occorre davvero è il consueto amor che move 'l mondo: el dinero. Il Paese andino è sicuramente ricco di fascino e storia, ma non ha esattamente il PIL del Lussemburgo.

Per tentare di rendere concreti i vaneggiamenti ciclo-machupicchiani, ci sarebbe bisogno di qualcuno disposto a investire tanti soldi, tempo ed energie, e che trovi il supporto di uno Stato che ha saputo sì sfruttare economicamente la risorsa Machu Picchu (e meno male!) ma che è spesso alle prese con instabilità governative e - stando a quanto ci hanno raccontato alcune guide - non avrebbe tra le sue priorità lo stanziamento di fondi per valorizzare i propri territori.

Volendo guardare a un'altra area del mondo lontana dai fasti occidentali come il sud-est asiatico, il colosso malese Petronas è di fatto l'artefice del Tour de Langkawi, gara che in un quarto di secolo si è consolidata nelle ProSeries. Chissà se il Perù e il Machu Picchu in futuro troveranno un patron di simile levatura, in grado di dar vita a una professionistica e mediatica Vuelta a Peru, Vuelta a la Cadena Andina, Vuelta Machu Picchu, Vuelta Inca... insomma, fate vosotros. Noi intanto una bozza ve la tracciamo qua. Con la speranza che qualcuno prima o poi concepisca questo sueño e sia in grado di renderlo realidad.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Seconda settimana di Giro d’Italia e quarto arrivo in salita. La Uae e Pogacar si prendono una giornata di semi-riposo, inizia la lotta dei battuti. Chissà cosa ne pensa Re Leone Cipollini. Mario, magari mi sbaglio, ma qui mi pare...


Valentin PARET-PEINTRE. 10 e lode. Valentino di nome, velocissimo di fatto, soprattutto oggi. Bravo, bravo, bravissimo. Paret-Peintre pare Hinault dei tempi migliori. Un finale d’autore, di assoluto valore e contenuto tecnico. Tratnik sembra lanciato verso il successo di tappa, pare....


Andrea Bagioli torna finalmente a sorridere: «Dopo un periodo difficile è bello tornare a lottare per la vittoria. Avevo le gambe molto buone oggi, anche se l'ultima salita era un po' troppo lunga per le mie caratteristiche. Quando Bardet e...


Dopo aver conquistato in febbraio la Vuelta Comunidad Valenciana, Cédrine Kerbaol torna alla vittoria ma questa volta sulle strade dei Paesi Baschi. La 22enne francese della Ceratizit-Wnt Pro Cycling Team si è imposta nella Durango – Durango, anticipando di 5”...


Festa belga nella tappa inaugurale della 4 Jours de Dunkerque / Grand Prix des Hauts de France, la Dunkerque - Le Touquet di 173 km. Arrivo incertissimo con Milan Fretin (Cofidis) che proprio sulla linea d'arrivo è riuscito a a...


Non c'è come girare l'Italia per capire cosa sarebbe l'Italia senza il Giro d'Italia. Certo, si parla della festa popolare e della gara sportiva. Ma ultimamente, sempre di più, della pura e semplice strada. Ce ne siamo accorti tutti, sulla...


La seconda settimana del Giro d'Italia si apre con una doppietta francese: Valentin Paret-Peintre (Ag2r Decathlon) precede Romain Bardet (DSM Firmenich) sulla Bocca della Selva in una decima tappa interamente svoltasi in Campania. Sul podio Jan Tratnik (Visma Lease a...


Chiarito perchè Damiano Caruso da giorni vada in Giro fasciato come una mummia: è la conseguenza di una caduta, non della partenza dal museo Egizio. La direzione Rcs precisa che a Cautano il cane che ha attraversato la strada e...


Si è svolto oggi, presso la Sala Marmi del Palazzo Civico di Torino, un incontro tra Stefano Lo Russo, Sindaco della città di Torino, Domenico Carretta, Assessore a sport, grandi eventi e turismo, e Monica Santini, Amministratore Delegato Santini Cycling, per...


Le recenti nevicate sul Passo dello Stelvio e il successivo aumento delle temperature stanno facendo crescere il rischio di slavine. L'organizzazione del Giro d'Italia, per salvaguardare la sicurezza della Carovana Rosa,  ha deciso quindi di modificare il percorso della 16^ tappa del Giro...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi