Learco Guerra, che da piccolo (probabilmente anche da grande) era “ghiotto” dei “tortelli di zucca”, preparati “con salvia e burro”. Learco Guerra, che da piccolo andava su una bicicletta “sgangherata”, “pesante”, “allungava il percorso” dal cantiere a casa passando “per Borgoforte e Boccadiganda”, “su e giù per l’argine del Po”, “su strade non asfaltate”. Learco Guerra, che cominciò giocando a pallone, “era in grado di correre come un dannato per 90 minuti di seguito”, ma “la sua passione segreta rimaneva nascostamente il ciclismo”. Learco Guerra, che per allenarsi “utilizzava un vecchio tandem”. Learco Guerra, che diceva “forse nella vita non è poi così importante arrivare primi, è più onorevole correre con coraggio”. Learco Guerra, che nella vita arrivò primo. A un Giro d’Italia, a un Mondiale, a cinque campionati italiani, a una Milano-Sanremo e a un Giro di Lombardia. Learco Guerra, che tutti chiamavano “la Locomotiva Umana”.
Virna Pozzi ha dedicato a Learco Guerra un libriccino (“Learco Guerra – Un campione a San Nicolò Po”, Edizioni Nomade Psichico), 86 pagine formato 14x13 (prezzo: 9 euro), tratteggiando la storia del corridore che si oppose ad Alfredo Binda in uno dei dualismi più forti e netti nella storia del ciclismo (e dello sport) italiano. Tutti e due lombardi, ma quante differenze. Se Binda era considerato freddo, Guerra era sentito caldo. Se Binda era amato soprattutto al Nord, Guerra era stato adottato anche dal Sud. Se Binda si imponeva dovunque, in particolare in salita, Guerra spadroneggiava sia su strada sia su pista con una progressione irresistibile.
Quello di Virna Pozzi è un omaggio all’atleta, un riconoscimento all’uomo, un atto di amore al territorio, una dichiarazione di passione per la storia. Con chiarezza, con semplicità, con affetto. Il libriccino ha 20 anni, risale al 2002, ma gli abitanti di San Nicolò Po se lo trasmettono con immutata gratitudine e legittimo orgoglio.
nelle foto: la casa natia a San Nicolò Po, il parco-giochi dove una volta era tracciata una pista di allenamento; nella foto di gruppo: il terzo da sinistra è Learco Guerra, il quarto Tazio Nuvolari
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