
Domenica 18 Settembre Trento ha vissuto a fondo la conclusione dei Mondiali UCI Gran Fondo 2022, la seconda edizione nella storia del capoluogo del Trentino dopo quella del 2013. C’è da giurarci, non la dimenticherà presto: i quattro giorni della rassegna iridata per amatori organizzata da APT Trento Monte Bondone e Trento Eventi Sport hanno superato le aspettative per tanti motivi.
I numeri dell’evento raccontano già una storia importante: più di 2.000 atleti, oltre 4.000 presenze considerando gli accompagnatori, persone da 60 Paesi del mondo che sono arrivate – molte per la prima volta – nel capoluogo trentino, riempiendone gli alberghi, frequentandone caffè, ristoranti e musei, e soprattutto percependone l’autentico amore per la bicicletta in tutte le vesti.
Lo hanno detto in tanti in questi giorni, a fianco dei complimenti per una città che ha saputo sorprendere gli ospiti da tutto il mondo: “Qui il rispetto per il ciclista si vede e si sente. Ci siamo sentiti accolti.” Parole che contano tanto, in una città che tanto sta facendo per portare la bicicletta sempre più nel cuore delle persone e delle loro vite, e che ridimensionano anche il peso di qualche poco illuminata polemica.
La Domenica di Trento prevedeva il menù più ricco di queste quattro giornate: la Mediofondo (86,8 km e 2.218 metri di dislivello) per le fasce d’età più alte (uomini dai 60 in su, donne dai 50 in su), e soprattutto la Granfondo, con i suoi 143,8 km e 3.900 metri di dislivello, frutto di due scalate e mezza verso la cima del gigante di Trento, il Monte Bondone. Al via delle due prove si sono presentati 1537 atleti, scattati da via Roberto da Sanseverino a partire dalle 10 del mattino.
In gara c’erano tutti gli atleti più forti delle categorie amatoriali a livello mondiale, e i risultati lo dimostrano. Il più veloce di tutti nella Granfondo è stato l’austriaco Stefan Kirchmair (cat. 19-34), ex professionista ad inizio anni ’10 e oggi preparatore, che ha divorato il tracciato di gara in 4 ore, 14 minuti e 6 secondi, distanziando lo svizzero Dimitri Bussard ed il belga Sieben Devalckeneer di poco più di mezzo minuto. Kirchmair si è già affermato fra i granfondisti più forti al mondo, avendo conquistato quest’anno la prestigiosa “Etape du Tour” con arrivo sull’Alpe d’Huez.
Nella granfondo femminile, la slovena Laura Simenč (cat. 19-34), già oro nel team relay con la sua nazionale, è riuscita a regolare allo sprint finale due padrone di casa, la veneta Martina Trevisiol e la piemontese Samantha Arnaudo, concludendo in 5.02.41. Ex atleta elite, oggi ricercatrice di virologia veterinaria, la Simenč vanta anch’essa numerosi successi in stagione, fra i quali la Granfondo Nove Colli in territorio italiano.
Fra le varie categorie non sono però mancati i successi italiani: quelli di Francesco Figini (Granfondo 35-39), Giuseppina Michela Bergozza (Mediofondo 50-54), Olga Cappiello (Mediofondo 55-59), Giorgio Chiarini (Mediofondo 60-64), del trentino Silvano Janes (Mediofondo 65-69) e di Silvano Assaloni (Mediofondo 80-84). Fra le firme di prestigio anche quella della francese Jeannie Longo, plurititolata da Elite e capace di indossare l’ennesima maglia iridata, facendo il bis dopo il successo a cronometro.
Vincitori o meno, tutti gli atleti hanno dovuto guadagnarsi l’onore di concludere un Mondiale esigente, a detta di tutti il più duro da molte edizioni – se non addirittura dall’ultima volta di Trento. In una giornata perfetta per andare in bicicletta, fresca – soprattutto nella prima mattinata – ma poi scaldata dal sole e sotto un cielo limpido, i partecipanti hanno trovato però la miglior ricompensa dei loro sforzi. “Il Bondone è una salita veramente dura, ma a lasciare senza fiato è la veduta dall’alto sulla città e le Alpi. Questo percorso e questo territorio meritano il viaggio”: lo hanno detto in tanti, da ogni parte d’Europa, come dall’Australia, dagli Stati Uniti, dal Giappone e dallo Zimbabwe.
I NUOVI CAMPIONI DEL MONDO GRANFONDO MASTER
DONNE (45-49): Christina Rausch (GER)
DONNE (40-44): Nicolien Luijsterburg (NED)
DONNE (35-39): Martha Maltha (NED)
DONNE (19-34): Laura Šimenc (SLO)
UOMINI (55-59): Michael Schaefer (GER)
UOMINI (50-54): Roger Devittori (SUI)
UOMINI (45-49): Igor Kopše (SLO)
UOMINI (40-44): Patrick Hagenaars (AUT)
UOMINI (35-39): Francesco Figini (ITA)
UOMINI (19-34): Stefan Kirchmair (AUT)
I NUOVI CAMPIONI DEL MONDO MEDIOFONDO MASTER
DONNE (65-69): Tarja Simakkala (FIN)
DONNE (60-64): Jeannie Longo (FRA)
DONNE (55-59): Olga Cappiello (ITA)
DONNE (50-54): Giuseppina Michela Bergozza (ITA)
UOMINI (85-89): Arthur Duncan (RSA)
UOMINI (80-84): Silvano Assaloni (ITA)
UOMINI (75-79): Josef Bichl (AUT)
UOMINI (70-74): Rudolf Sluyts (BEL)
UOMINI (65-69): Silvano Janes (ITA)
UOMINI (60-64): Giorgio Chiarini (ITA)